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Questo articolo è stato pubblicato il 31 gennaio 2013 alle ore 08:09.

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SHANGHAI – Le Borse asiatiche chiudono con segni contrastanti una giornata vissuta in altalena tra il negativo e il positivo. Frattanto, sui mercati valutari, l'euro continua a correre, mentre lo yen recupera qualche posizione sul dollaro.
La Borsa di Tokyo mette in archivio un inizio di 2013 da incorniciare: con il piccolo balzo in avanti in oggi (+0,2% a 11.139 punti), il Nikkei si porta ai massimi degli ultimi 33 mesi; e gira la boa di gennaio con un aumento del 7,2%, la migliore perfomance per il primo mese dell'anno dal lontano 1998.
Nonostante le prese di profitto degli ultimi giorni, che hanno investito soprattutto i titoli che hanno corso di più durante il rally invernale (cioè quelli delle società esportatrici che beneficeranno dell'indebolimento dello yen), secondo gli analisti la Borsa di Tokyo ha ancora spazio per correre.
Per due ragioni. Uno: lo yen dovrebbe continuare a deprezzarsi, aumentando così i vantaggi competitivi per le aziende che vendono il made in Japan nel mondo. Due: il Governo di Shinzo Abe sembra molto determinato a rilanciare la moribonda economia giapponese, utilizzando senza esitazioni sia la leva fiscale che quella monetaria.
Mentre il Nikkei festeggia, gli altri listini d'Oriente si avviano a chiudere l'ultima seduta del mese con poche idee e scambi sottili. Resta debole la Borsa di Seul, che oggi ha lasciato sul terreno lo 0,1%. Gli indici del Sudest Asiatico, dopo i brillanti rialzi degli ultimi giorni, si sono presi una pausa di riflessione. Shanghai e Hong Kong si avviano al fischio finale vicino al pareggio.

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