Saipem e Monte Paschi cercano il rimbalzo a Piazza Affari, dopo il tonfo di ieri che ha appesantito il listino milanese. Sul titolo dell'istituto senese resta ancora molto alta la volatilità: dopo un'apertura in ribasso, c'è stata un'inversione di rotta, che ha portato a rialzi superiori al 3%, nonostante le nuove gravissime accuse formulate dai pubblici ministeri.

Tra i reati contestati ai vertici di Mps adesso c'è anche l'associazione a delinquere. La Procura della Repubblica di Siena starebbe inoltre valutando l'ipotesi di un sequestro preventivo di fondi per circa 1,2 miliardi di euro, nell'ambito dell'inchiesta per l'acquisto di Antonveneta.

Anche Saipem, che ieri aveva perso un terzo del valore sull'onda di un profit warning, è ritornata in territorio positivo. Il titolo, che secondo alcuni operatori appare ormai sottovalutato rispetto ai fondamentali, era in rialzo di quasi il 4% in apertura di seduta. Dopo il crollo di ieri, la Consob ha vietato le vendite allo scoperto, anche nel caso in cui siano «assistite dalla disponibilità di titoli» (il divieto di vendite allo scoperto cosiddette "nude" è già in vigore per tutti i titoli del listino milanese dallo scorso 1° novembre).

In generale, il Ftse Mib segna un rialzo marginale, in linea con le altre Borse europee, tutte in debole progresso. In positivo anche il comparto bancario, sul quale si profila l'ipotesi di un nuovo stress test. L'Eba, l'autorità bancaria europea, «ne sta discutendo, anche se i tempi non sono ancora decisi» ha dichiarato stamattina il presidente Andrea Enria a margine di un convegno in Bocconi.

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