L'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne ha annunciato che la fusione tra la casa torinese e la Chrysler avverrà nel 2014, che non ci saranno chiusure di stabilimenti in Italia e che il futuro delle linee produttive piemontesi è legato al progetto di produrre auto di lusso.
«Chiedo all'Europa di trovare un modo equo per ridurre la capacità produttiva» ha detto Marchionne nel corso di un'intervista pubblica con il direttore di Repubblica Ezio Mauro a Torino. Aggiungendo subito dopo che «Fiat si chiama fuori dal discorso: noi non chiuderemo stabilimenti grazie alla strategia che abbiamo scelto».

Secondo il manager italo-canadese la strada per preservare i posti di lavoro italiani passa dalla creazione di un polo automobilistico del lusso tra Mirafiori e Grugliasco. «L'impegno l'ho preso - ha detto Marchionne - abbiamo detto che a Mirafiori e Grugliasco svilupperemo un polo del lusso. A Mirafiori faremo auto di lusso», aggiungendo che i marchi su cui si poggerà la nuova strategia sono Alfa Romeo e Maserati e che l'obiettivo è di esportare verso l'estero, e in particolare verso gli Stati Uniti dove il mercato ha ripreso a crescere, buona parte della produzione.

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Fiat, Marchionne: Confermo pieno impiego degli operai

Parlando della possibile fusione con Chrysler, Marchionne ha detto «la faremo, credo di si, Con la Veba (Voluntary Employee Beneficiary Association, ovvero il fondo pensione del sindacato Usa del settore) non è un contenzioso. Abbiamo due opinioni diverse sul valore di Chrysler ma risolveremo il problema entro il 2014». Quanto alla sede della nuova casa automobilistica Marchionne non ha voluto fornire dettagli. «Dipenderà dall'accesso ai mercati finanziari e dalle scelte della famiglia Agnelli», ha detto, aggiungendo di «non aver ancora pensato» al nome della nuova società.

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