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Questo articolo è stato pubblicato il 03 febbraio 2013 alle ore 19:28.

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Ottone Rosai, "Giocatori di toppa", 1928Ottone Rosai, "Giocatori di toppa", 1928

Infine, la terza parte della raccolta si alimenta delle acquisizioni dal secondo dopoguerra esposte nel museo dell'ex chiesa di San Donato. Le collezioni si visitano solo su appuntamento e tutte le opere acquistate sono state vagliate dal parere di una commissione di storici dell'arte.

Ma quanto vale la collezione?
Già nel 2008 l'arte trova spazio nei prospetti contabili del Monte dei Paschi di Siena: valore 114,4 milioni nella sezione 11 "Attività materiali". Infatti, allora secondo le disposizioni emanate da Banca d'Italia, furono ricomprese le opere d'arte per circa 114,4 milioni di euro sul totale delle "attività materiali altre" di 156,6 milioni.
I 114,4 milioni di opere comprendevano per 98 milioni la collezione Bmps, per 9 milioni quella della Banca Agricola Mantovana e per 7 quella di Antonveneta, entrambe incorporate nel corso del 2008.
La voce in bilancio comprese per la prima volta - dopo un lavoro di valutazione da parte degli art advisor a partire dal 2005 - rivalutazioni, per quasi il 100%, del totale del patrimonio artistico della banca, in conformità ai principi contabili Ias. Un'eccezione nel panorama bancario poiché senza il lavoro di rivalutazione del patrimonio artistico i valori storici di libro risultano molto bassi e, talvolta, uguali a zero. Le rivalutazioni effettuate allora risultarono pari a un valore di 90 milioni dagli iniziali 7 milioni iscritti nello stato patrimoniale al 2005 per Bmps e di 6 milioni dagli iniziali 2 milioni per Banca Agricola Mantovana.
Allora il patrimonio artistico della Bmps risultava composto da 16mila oggetti di proprietà della Banca e 2.900 opere e arredi dalla Collezione di Palazzo Chigi Saracini.

Successivamente nello stato patrimoniale 2009 la Capogruppo ha contabilizzato il patrimonio artistico, ricomprendendo le opere d'arte per 115,3 milioni sul totale delle «Attività materiali altre» pari a 155,1 milioni. Dei 115,3 milioni, 108,8 milioni sono della collezione di BMPS e 6,5 milioni di quella della Banca Toscana incorporata nel 2009.
Gli istituti bancari sono obbligati a inserire il patrimonio artistico in bilancio al prezzo storico, senza spese, o al valore di mercato, ma spesso tali valori sono inseriti nella voce "attività materiali" o "immobilizzazioni materiali" senza specifiche sull'arte. Infatti, nel bilancio 2011 Banca Mps nelle immobilizzazioni materiali inserisce anche i terreni, senza specificare il valore della collezione. Un elemento di trasparenza che così si è perduto. Ma negli ultimi anni la collezione non è stata incrementata da donazioni o aggregazioni e il valore patrimoniale potrebbe quindi essere invariato a 115,3 milioni di euro.

E qual è il valore del patrimonio artistico della Fondazione?
Nel 2008 il valore scritto nel bilancio della Fondazione Mps era pari a 6.676.958, nel 2009 risulta lievemente in crescita a 6.711.071 euro (0,51%), nel 2010 sale ancora a 7.510.610 e nel 2011 risulta di 7.612.874 (la voce accoglie gli acquisti di opere d'arte connessi sia alla realizzazione del Progetto Proprio "Opere d'arte della Fondazione" per 7,18 milioni di euro, sia relativi ad altri beni di significativo valore storico ed artistico), oltre che raccolte documentali o fotografiche (tra questi, l'archivio Bianchi Bandinelli e il Fondo Malandrini). Ma la Fondazione non si ferma alla collezione. Nel settembre 2005 costituisce Vernice Progetti Culturali srlu, una società strumentale che si occupa delle attività legate alle mostre, ai beni ed agli eventi culturali: il valore economico complessivo dichiarato degli eventi espositivi sul territorio senese è stimato in oltre 100 milioni di euro. L'effetto leva dell'intervento di Vernice, ossia il rapporto tra ricaduta sul territorio provinciale e l'investimento totale sostenuto risulta generare 7 euro per ogni euro investito: l'investimento economico complessivo dichiarato da Vernice è di 17.490.000 euro. Patrimonio culturale e attività culturale si mescolano con un effetto impresa. La crisi economica e le vicende giudiziarie modificheranno i rapporti "artistici" tra azionista istituzionale e capogruppo? La banca continuerà a fare shopping di opere d'arte? Sarà ragionevole osservare nel futuro una battuta d'arresto. Di certo nel Documento Programmatico Previsionale 2013 la Fondazione annuncia un forte contenimento dell'attività erogativa (5 milioni di euro in totale) e chiede a Vernice un nuovo piano industriale al fine di diventare nel più breve tempo possibile indipendente dai contributi della Fondazione Mps.

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