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Questo articolo è stato pubblicato il 04 febbraio 2013 alle ore 22:59.

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Wall Street ha iniziato la settimana con il peggiore calo giornaliero dell'anno. Tutta colpa di nuovi timori dall'Europa, che hanno mandato in fumo la soglia psicologica dei 14mila punti raggiunta venerdì scorso dal Dow Jones (-0,93% a 13.880 punti).

Sul floor del New York Stock Exchange circola la convinzione che il trend visto a gennaio, mese che si è chiuso con listini in rialzo di circa il 5%, è insostenibile e che un ritracciamento del 3-5% non è da escludere. A tutto ciò si è aggiunto il dato sugli ordini alle fabbriche cresciuti a dicembre, ma meno delle stime.

Il vero tema del giorno tra i trader americani è stata l'Italia, seguita dalla Spagna, dove il primo ministro Mariano Rajoy è protagonista di uno scandalo da corruzione. A preoccupare è la rimonta del partito di Silvio Berlusconi, la cui eventuale vittoria alle prossime elezioni è vista come un rischio per l'implementazione delle riforme indispensabili alla Penisola. Non a caso il differenziale di rendimento tra titoli di stato italiani e l'equivalente tedesco si è ampliato portandosi ai livelli di un mese fa.

Una buona notizia, almeno sulla carta, è arrivata da Pimco. Il più grande fondo obbligazionario al mondo con sede a Newport Beach, in California, ha consigliato di comprare bond tricolori. Con un paio di tweet, Bill Gross - il fondatore e direttore finanziario del gruppo - ha tentato di placare gli animi degli investitori: «Non tiratevi indietro ma siate cauti», ha scritto in un 'cinguettio' seguito da una serie di opzioni di investimento su cui puntare: «Vendi obbligazioni a lunga durata e compra azioni con un basso rapporto prezzo/utili, TIPS [i titoli di stato americani per proteggersi dall'inflazione] e bond italiani».

Tornando ai temi di Wall Street, a livello settoriale, giornata in rosso per i tecnologici (-1,31%), i finanziari (-1,14%), le risorse di base (-0,96%), gli energetici (-0,95%) e le utility (-0,68%).

A livello societario si segnala la giornata volatile di Herbalife. Il gruppo di integratori e prodotti per il controllo del peso è arrivato a perdere il 12% in scia a voci di indagini da parte della Federal Trade Commission, chiamata a difendere i consumatori e prevenire attività anticoncorrenziali. Il titolo ha chiuso in rialzo dell'1,34% grazie alle smentite della società, che resta oggetto di critiche da parte di famosi investitori secondo cui il modello di business del gruppo è basato su uno schema Ponzi.

Tra i tecnologici, Oracle ha perso terreno (-2,97%) nel giorno dell'annuncio dell'acquisizione di Acme Packet, società specializzata nelle tecnologie destinate ai network di telecomunicazioni. Dell (-2,64%) non ha saputo approfittare di voci secondo cui il gruppo di computer da tempo in difficoltà è pronto a siglare un accordo da 23 miliardi di dollari che porterebbe al suo delisting dalla borsa. A rilevare il gruppo ci sarebbe il fondo di private equity Silver Lake e il colosso del software Microsoft.

Il petrolio ha chiuso la giornata in calo, complici notizie su possibili negoziati tra Stati Uniti e Iran in tema di nucleare. Dopo il guadagno settimanale del 2% della settimana scorsa, il contratto a marzo ha ceduto l'1,6%, 1,60 dollari, a 96,17 dollari al barile.
Il cross euro/dollaro ha ceduto terreno ma mantenendosi a quota 1,35.

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