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Questo articolo è stato pubblicato il 08 febbraio 2013 alle ore 06:42.

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FIRENZE
Le verifiche sono finite. Il gruppo è solido e la pulizia fatta è totale. La finanza, già ridimensionata, avrà un peso marginale nelle attività di Rocca Salimbeni. Il giorno dopo la seduta-fiume (sei ore) del consiglio d'amministrazione di Banca Mps, che ha varato l'operazione verità sui contratti strutturati delle passate gestioni, l'amministratore delegato Fabrizio Viola fa professione di ottimismo.
«Con il lavoro di ieri abbiamo chiuso la verifica del portafoglio finanziario», ha detto il manager parlando in conference call con analisti e operatori di mercato. «Non ci sono altre Santorini», ha aggiunto riferendosi all'operazione del 2008 che, insieme alle altre due giunte agli onori della cronaca (Alexandria del 2009 e Nota Italia del 2006), è responsabile dell'impatto negativo per 730 milioni sul bilancio consolidato 2012 che sarà approvato a fine marzo.
Su questi prodotti finanziari, la banca ha individuato errori contabili negli esercizi passati (complessivamente pari a 880 milioni, oltre ai 120 milioni di costi del personale non contabilizzati già emersi), che porteranno a una correzione contabile, in inglese restatement, con effetto progressivo positivo sui bilanci a seguire, impatto patrimoniale sull'esercizio 2011 e assorbimento della perdita in quello del 2012. Una rimodulazione contabile che darebbe concretezza all'ipotesi accusatoria del falso in bilancio a carico dei vecchi amministratori.
Nel frattempo, a gennaio è stato chiuso Nota Italia e trasformati in semplici finanziamenti Santorini e Alexandria. «In una banca commerciale come il Montepaschi, la finanza deve avere un peso residuale e comunque funzionale all'operatività - dice Viola -. Le decisioni che stiamo prendendo sono coerenti con questo obiettivo». L'amministratore delegato del gruppo punta a rassicurare il mercato: «Non è in atto una fuga di depositi - sottolinea -. Ci sono, com'è logico in questi momenti, nella componente più volatile della raccolta dei movimenti in uscita, ma anche in entrata. Mi aspetto un graduale ritorno alla normalizzazione - continua -. Il trend di fine anno e dei primi 20 giorni di gennaio, del resto, era molto positivo».
Le parole del manager che da un anno ha preso le redini della banca senese, imprimendo insieme al presidente Alessandro Profumo e al nuovo cda (in carica dallo scorso aprile) un cambio di rotta netto, con l'uscita del responsabile dell'area finanza Gianluca Baldassarri (oggi inquisito nel filone d'inchiesta sulla "banda del 5%"), la stesura del piano industriale 2012-2015 e l'emersione dei contratti strutturati rimasti coperti per anni con il loro carico esplosivo di perdite, ieri hanno avuto un effetto rigeneratore sul titolo Mps che ha registrato un rialzo del 4% chiudendo a 0,2399 euro.
Sull'andamento borsistico ha pesato anche la notizia data da Bernardo Mingrone, cfo di Rocca Salimbeni, che in conference call ha spiegato come la riduzione dello spread Btp-Bund, nell'ultimo anno, abbia dimezzato da 4 a 2 miliardi la riserva negativa Afs del gruppo, legata all'imponente portafoglio di titoli di Stato italiani (oggi pari a circa 23 miliardi). «In un anno abbiamo recuperato oltre 2 miliardi», ha detto Mingrone, ricordando come gli impegni presi con il Governo per i Monti bond (4,07 miliardi che dovrebbero essere messi venerdì 15 febbraio) rendono teoricamente possibile l'ingresso dello Stato nel capitale della banca già dal 2014, al momento di dover pagare gli interessi per l'esercizio 2013 (circa 400 milioni), impegno che potrà essere assolto anche emettendo azioni proprie.
Viola è però convinto che il rilancio sia possibile, attraverso gli obiettivi indicati dal piano industriale che prevedono di restituire cash l'aiuto pubblico (oltre 4 miliardi), con uno slittamento al 2016 per effetto dei 500 milioni in più richiesti dopo la scoperta delle perdite contenute nelle operazioni strutturate. Su questa materia, l'amministratore delegato ha detto che il consiglio di mercoledì non ha affrontato il nodo dell'azione di responsabilità nei confronti della precedente gestione. «Non avevamo ancora gli elementi», commenta. Viola smentisce inoltre che ci siano ipotesi di matrimonio alle viste. «Non c'è niente di niente - sottolinea -. Siamo impegnati a realizzare un piano industriale e non possiamo, nè vogliamo, distrarci». Almeno per il momento.
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