«Un forte apprezzamento dell'euro avrebbe un maggiore impatto sui paesi dell'Eurozona del Sud, più sensibili sul fronte delle esporazioni». A lanciare l'allarme è il commissario europeo per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, secondo il quale, in accordo con quanto già detto nei giorni scorsi dal presidente della Bce, Mario Draghi, «il tasso di cambio non é un obiettivo politico».

Rehn, che ha parlato a margine dei lavori dell'Ecofin, ha spiegato che il tasso di cambio «dovrebbe rispecchiare i fondamentali dell'economia, e trasformare il tasso in uno strumento politico sarebbe contrario allo spirito del G-20».

La Commissione europea apprezza la dichiarazione del G7 sul problema delle valute, anche se, come ha detto il vicepresidente Olli Rehn al termine dell'Ecofin, «un'eccessiva volatilità dei tassi di cambio può avere effetti negativi sulla crescita e l'inflazione». Rehn auspica che anche il G20, come il G7 nella dichiarazione riferita all'Eurogruppo dal presidente di turno, il ministro inglese George Osborne, riaffermi il suo impegno rivolto «alla creazione di un sistema monetario più' stabile che rispecchi i fondamentali dell'economia», senza «intervenire sui tassi di cambio».

Tassi di cambio: la posizione del G7
I tassi di cambio devono essere determinati dai mercati. È quanto hanno affermano i ministri delle Finanze ed i governatori delle banche centrali del G7, all'indomani dell'Eurogruppo che ha affrontato l'argomento ed alla vigilia del G20 di Mosca che si occuperà della questione. «Noi, ministri e governatori del G7 - si legge in una nota - riaffermiamo il nostro impegno di lunga data per tassi di cambio determinati dal mercato e di consultarci strettamente per quanto riguarda le azioni sui mercati valutari».

Come ha spiegato al termine dell'Ecofin, lo stesso Rehn sarà al fianco del presidente di turno dell'Ecofin Michael Noonan in rappresentanza dell'Ue al G20 finanziario che si terrà a Mosca nel fine settimana. «In diverse occasioni - ha detto Rehn - il G20 ha riaffermato l'interesse condiviso dai suoi membri per un sistema finanziario internazionale forte e stabile, con tassi di cambio di mercato che riflettano i fondamentali dell'economia. E noi, come Unione europea, abbiamo sempre ribadito questo nelle riunioni del G20 così come nel contesto del G7. Per questo accogliamo con favore la dichiarazione di oggi del G7».

Dbattito rimandato al G20
L'Unione europea solleverà il dibattito sui cambi delle valute al G20 a Mosca. Lo ha confermato il presidente di turno dell'Ecofin, Michael Noonan, ministro irlandese delle Finanze, prima dell'inizio della riunione dei 27 ministri dell'Economia a Bruxelles. Secondo Noonan, «abbiamo attraversato un periodo in cui la preoccupazione principale era la stabilità dell'euro» ed é «presto» per dire che é diventato «troppo forte». Per questo motivo, dall'irlandese arriva un «no» alle proposte di interventi sui cambi: «Seguiremo le indicazioni della Bce, perché non crediamo che una tale politica debba essere perseguita».

©RIPRODUZIONE RISERVATA