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Questo articolo è stato pubblicato il 16 febbraio 2013 alle ore 13:11.

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Quei 65 milioni vinti al Superenalotto e rimasti in Mps, ora che fine faranno?Quei 65 milioni vinti al Superenalotto e rimasti in Mps, ora che fine faranno?

Un anno e mezzo fa, l'Italia era a un passo dal default. Con la Borsa che crollava e lo spread che saliva alle stelle, fino a toccare livelli pericolosamente vicini al dissesto. Ma a Gubbio, 15mila abitanti scarsi di un gioiello di architettura medievale, nessuno se ne dava troppa cura. La Dea Bendata aveva deciso di baciare questa città dell'Umbria nota per la pazza Festa dei Ceri e, più di recente, per la serie tv Don Matteo. A fine settembre una sestina vincente, centrata nel bar di un orribile stabile anni ‘60 subito a ridosso della città vecchia, ha regalato una delle maggiori vincite della storia del Superenalotto: 65 milioni di euro. Tremilatracentotrentatre (periodico) volte il reddito procapite medio della città. Il doppio del Pil locale.

Tanto cieca è la fortuna quanto il destino è beffardo. Caso ha voluto che la banca agente, dove sono transitati i pagamenti dellamaxi-vincita, fosse il Monte dei Paschi di Siena, la banca finita nella bufera per lo scandalo dei derivati. All'epoca nella filiale di Gubbio della banca toscana non volevano perdere un'occasione d 'oro: incamerare quella montagna di denaro. Così corteggiarono i vincitori perché trattenessero lì quei soldi: per convincerli un'offerta golosa: un'obbligazione bancaria della stessa Mps con un rendimento del 5,75% lordo (4,6% netto), vincolati per due anni fino al 31 dicembre 2013. Molti si lasciarono lusingare.

Di quella pioggia di milioni, memmeno un euro è ricaduto sulla città, a rimettere in moto l'esangue economia locale (che vive soprattutto di edilizia e cemento, due settori in forte crisi): niente auto di lusso, niente ristoranti raffinati, o vacanze cinque stelle in paradisi tropicali. Piangono i negozianti i cui negozi rimangono vuoti, nonostante il fiume di soldi piovuto giù dal cielo. La mentalità contadina, atavicamente sospettosa, allergica al rischio e legata all'idea che i soldi meglio spesi sono quelli messi sotto al materasso, alla fine ha prevalso. Salvo alcuni a cui la liquidità serviva subito per estinguere il mutuo o sistemare debiti vari, la maggior parte dei vincitori accettò quello che sembrava un affare a rischio zero.

Così di quei 65 milioni, sparsi tra un centinaio di vincitori (i più "poveri", si fa per dire, con 600mila euro di quota minima; i più fortunati, titolati di più quote del super-sistema, con 2-3 milioni di euro) sono rimasti quasi tutti (oltre 50 milioni) dentro al Monte dei Paschi . Un tasso del 5,5%, garantito e assicurato dalla più antica banca del mondo, era una manna per i vincitori mentre il paese andava alla deriva e l'incubo Grecia a un passo. Come dare loro torto? Anche chi ha vinto la quota minima può contare su interesse annuo di 33mila euro lordi che, tolta la tassazione sui depositi (al 20%) fa un incasso netto di circa 25mila euro. Quanto un buon stipendio per il tenore di vita di una piccola città: senza voler strafare, di che vivere senza dover più lavorare.

Ora che però Mps è stata travolta da uno scandalo finanziario, tra la gente, che sente alla tv e legge sui giornali di buchi causati da incomprensibili derivati e complesse operazioni finanziarie, c'è chi pensa di essere vittima di un brutto scherzo della sorte. Quei soldi sono bloccati ancora per mesi . Vero è che i bond bancari Mps sono trattati sull'euromercato e in teoria liquidabili ogni giorno. ma così si perdono gli interessi promessi. C'è gente che ha vincolato in Mps fino a 2,5 milioni e ora è roso dal dubbio su cosa fare. Vendere o no?

Ed ecco che quelli che appena un anno fa erano descritti come i più fortunati d'Italia, oggi forse vorrebbero aver fatto altre scelte. Ma nemmeno per Mps il Superenalotto di Gubbio fu proprio un affare: remunerare la liquidità al 5,5%, è equivalso a fare raccolta a un costo salatissimo. La più grande vincita del Superenalotto è andata a finanziare, a tassi quasi da paese sudamericano, la banca più antica del mondo.

E siccome alla dea bendata piacciono sempre i paradossi, ecco che pochi giorni fa ha deciso di fermarsi ancora a Gubbio: in una tabaccheria un cliente ha comprato un Gratta & Vinci da 2 euro e ha vinto un milione. Chissà cosa ne farà il fortunato vincitore.

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