Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 febbraio 2013 alle ore 08:37.

My24

La sera del 28 gennaio il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè, accompagnato dal direttore generale per l'America Latina Andrea Mangoni, è stato ricevuto alla Casa Rosada dalla presidente argentina Cristina Kirchner. Quale sia stato l'oggetto del colloquio non è dato saperlo. Il dispaccio presidenziale si limita a dare conto dell'incontro e a riferire che erano presenti anche il ministro della pianificazione Julio De Vido e il direttore dell'ente pensionistico Anses, Diego Bossio.
Di argomenti da discutere a Buenos Aires però Telecom ne avrebbe parecchi. Il più urgente è il veto alla distribuzione dei dividendi all'estero che l'esecutivo argentino ha riproposto per il secondo anno consecutivo per non stressare le riserve valutarie del Paese. Lo scorso anno Telecom aveva risolto la questione con un compromesso accettabile. Erano stati pagati infatti 807 milioni di pesos, rimasti in loco anche per l'azionista di maggioranza, dal momento che si erano fermati nella scatola Nortel, intermedia tra la holding a monte Sofora e la società operativa Telecom Argentina. Anche quest'anno, come lo scorso anno, sarà l'assemblea di fine marzo a decidere. Ma quest'anno non si potrà replicare la formula già sperimentata, perchè i debiti di Nortel, grazie alla ritenzione delle cedole, sono già stati azzerati. Bisognerà escogitare qualcos'altro. Poichè anche le importazioni dall'estero sono contingentate, cosa che nel 2012 ha frenato gli investimenti di Telecom Argentina (dai 4,5 miliardi di pesos preventivati ai 3,37 miliardi effettivamente realizzati), l'ipotesi è quella di compensare un Capex a maggiore utilizzo di materiale "domestico" con la possibilità di far affluire almeno parte dei dividendi agli azionisti d'oltreconfine.
Ma il problema maggiore per Telecom – e qui il nodo è anche "politico" – è emerso in questi giorni. Nonostante il gruppo tricolore gestisca da anni il secondo operatore di tlc del Paese, le agenzie di rating non considerano Telecom Argentina all'interno del suo perimetro: troppo poco il 19% di partecipazione indiretta e il 22,7% degli interessi economici. Col risultato che l'ampia cassa presente a Buenos Aires – la posizione finanziaria netta della società operativa è salita a fine 2012 a un attivo di 3,65 miliardi di pesos – è ignorata ai fini della valutazione del debito di Telecom Italia, che controlla al 68% Sofora (l'altro azionista è la famiglia argentina Werthein), la quale controlla il 51,04% di Nortel, che controlla il 54,75% di Telecom Argentina. Ma le scatole cinesi, evidentemente, non sono più di moda e soprattutto non sono più utili a portare a casa il risultato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi