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Questo articolo è stato pubblicato il 17 febbraio 2013 alle ore 16:37.

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Siemens mette sul piatto l'offerta vincolante per rilevare Ansaldo Energia. È arrivata nelle scorse ore la proposta del colosso tedesco per comprare l'azienda controllata dal gruppo Finmeccanica e partecipata dal fondo di private equity statunitense First Reserve. Si tratterebbe, secondo indiscrezioni raccolte in ambienti finanziari, di un'offerta finanziaria importante, vicina a quella stima di 1,3 miliardi di euro della quale si era parlato alcuni mesi fa, prima che scoppiasse la bufera politica volta a difendere l'italianità di Ansaldo Energia, preludio all'ingresso sulla scena del Fondo Strategico e della Cassa depositi e prestiti.

Da allora però molte cose sono cambiate, soprattutto sul fronte del management di Finmeccanica il cui vertice è stato azzerato dopo l'arresto dell'amministratore delegato Giuseppe Orsi e la nomina a capo azienda di Alessandro Pansa. Ora spetterà proprio al nuovo ad, valutare il dossier Ansaldo in una situazione che si preannuncia delicata, con gli scandali tangenti che divampano e con le elezioni politiche alle porte, in vista dell'insediamento di un nuovo Governo.

Di sicuro il ritorno deciso di Siemens sul dossier non sembra una sorpresa, in quanto tra gli addetti ai lavori era noto di come i tedeschi avessero lavorato a lungo e seriamente su Ansaldo Energia. Soltanto le polemiche politiche, con il successivo ingresso sulla scena del Fondo Strategico, avevano momentaneamente fermato le velleità di Siemens che ora è tornata prepotentemente in gioco. L'offerta secondo fonti vicine alla società di piazza Monte Grappa sarebbe infatti arrivata venerdì pomeriggio, con l'assistenza dei consulenti legali di Bonelli Erede Pappalardo e di quelli finanziari di Credit Suisse. Resta invece per ora ancora riservato il piano industriale che Siemens avrebbe in mente per Ansaldo Energia: un punto cruciale in quanto sia la Regione Liguria sia il Comune di Genova sia le organizzazioni sindacali hanno negli scorsi mesi concentrato le attenzioni per assicurare il mantenimento dell'attuale livello occupazionale. Senza contare che Ansaldo Energia resta un piccolo gioiello della tecnologia italiana.

Proprio venerdì, secondo indiscrezioni, era stata fissata la scadenza fissata dagli advisor di Finmeccanica, cioè Deutsche Bank e Banca Imi, per consegnare le offerte vincolanti su Ansaldo Energia. Siemens però non sarebbe la sola in corsa nel tentativo di conquistare il gruppo genovese. Offerte sarebbero infatti arrivate anche da alcuni dei concorrenti asiatici dei tedeschi: tra i gruppi nella partita ci sarebbero anche Samsung, assistito dagli advisor di Morgan Stanley, e Doosan, affiancato da Rothschild. Proprio venerdì, del resto, la Consob coreana aveva chiesto chiarimenti sulle possibili offerte delle due conglomerate di Seul in seguito alle indiscrezioni uscite su alcuni giornali finanziari coreani. Le offerte di Siemens e quella asiatica sembrerebbero comunque differenti in termini di sviluppo industriale di Ansaldo Energia.
Siemens resta infatti uno dei maggiori colossi industriali al mondo ma con un baricentro sull'Europa. I gruppi coreani vedono invece probabilmente in Ansaldo la strada per entrare con più aggressività nel Vecchio continente. Alla finestra resta invece il Fondo Strategico italiano, che ha provato nei mesi scorsi a costituire una cordata.

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