Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 08:18.

My24


ROMA
L'unica cosa sulla quale i soci dell'Alitalia-Cai sembrano d'accordo è la cacciata dell'amministratore delegato, Andrea Ragnetti. Per il resto gli azionisti litigano su tutto, sulle strategie, sulla gestione con risultati in profondo rosso, sulla procedura per vendere le loro azioni e sul prestito soci varato ieri in alternativa a una ricapitalizzazione.
L'uscita di Ragnetti dovrebbe essere formalizzata la prossima settimana, dopo il cda che il 25 febbraio approverà un bilancio 2012 con una perdita superiore a 200 milioni di euro, nonostante alcune operazioni cosmetiche per abbellire i conti, come la cessione di alcuni slot a Heathrow e un rifinanziamento su due Boeing 777.
Con l'uscita di Ragnetti, arrivato una anno fa, non dovrebbe esserci un nuovo amministratore delegato, in via transitoria potrebbero essere attribuite alcune deleghe al vicepresidente Elio Catania e potrebbero salire di grado il direttore operazioni Giancarlo Schisano e il direttore finanziario Paolo Amato.
La spaccatura tra gli azionisti è stata confermata ieri dall'assemblea che ha approvato a maggioranza l'emissione di un prestito soci a favore della compagnia, per un massimo di 150 milioni di euro. Non tutto l'importo però sarà sottoscritto perché una parte dei soci è contraria.
La delibera è passata con l'87,44% dei voti dei presenti, in una riunione molto movimentata, con l'appoggio degli azionisti maggiori, tra cui Air France-Klm (il primo con il 25% del capitale), Emilio Riva che è il primo socio italiano (10,6%), Intesa Sanpaolo, Atlantia dei Benetton, l'Immsi di Roberto Colaninno.
Hanno votato contro quattro azionisti, proprietari del 12% del capitale: il fondo lussemburghese Equinocse guidato da Salvatore Mancuso, Solido Holding spa di Achille D'avanzo, G&C holding di Cosimo Carbonelli D'Angelo e Gfmc spa di Antonio Orsero. Ma altri cinque soci non hanno partecipato all'approvazione della delibera. Si è astenuta la Vitrociset di Edoarda Crociani. Non hanno partecipato all'assemblea altri quattro soci, titolari del 13% circa del capitale: il gruppo Toto, la Finanziaria di Partecipazioni e Investimenti della famiglia Gavio, Acqua Marcia Finanziaria e la Fondiaria-Sai, ora Unipol.
Nel complesso, i soci che hanno votato contro, assenti o astenuti possiedono il 26,6% del capitale. Il prestito, necessario perché Alitalia ha finito i soldi, si stima sarà sottoscritto per circa 120 milioni. Il comunicato della società dice che «in base alle indicazioni espresse dalla maggioranza degli azionisti presenti in assemblea, (pari all'87,44%) si ritiene di poter raggiungere in tempi brevi un livello di sottoscrizione congruo e adeguato al completamento dell'operazione». I primi versamenti cominceranno lunedì, le casse dell'azienda sono vuote e ci sono gli stipendi da pagare.
I più piccoli fra i venti Capitani coraggiosi assemblati nel 2008 da Silvio Berlusconi non si fidano di come il presidente Colaninno insieme a banca Intesa Sanpaolo hanno condotto i rapporti con Air France-Klm, il partner che è il pretendente principale a rilevare l'Alitalia ma riconosce molto meno delle loro richieste. Si nota il silenzioso dissenso di Carlo Toto, l'unico tra gli azionisti (ha il 5,3%) esperto di trasporto aereo per aver fondato Air One, poi venduta alla Cai.
I soci che contestano Colaninno e Intesa vorrebbero che la ricerca di un compratore si allargasse ad altri vettori, in particolare Etihad di Abu Dhabi, che potrebbe acquisire al massimo il 49,9 per cento.
Il prestito approvato durerà fino al 2015, con tasso dell'8% annuo. Al termine del primo anno – spiega la compagnia – i soci potranno convertire la quota in azioni della compagnia (convertibile). Alla scadenza le quote non ancora rimborsate, e/o precedentemente non convertite, verranno automaticamente convertite in azioni Alitalia (convertendo). A quel punto Alitalia potrebbe essere molto diversa da oggi. E forse avere un nuovo padrone, straniero.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi