Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 23 febbraio 2013 alle ore 08:19.

My24


PARIGI. Dal nostro corrispondente
Air France-Klm nega l'esistenza di trattative con Etihad a proposito di Alitalia, ma l'ipotesi di un'alleanza tra la compagnia franco-olandese e quella di Abu Dhabi (che hanno peraltro siglato l'anno scorso un accordo di code-sharing) a proposito del futuro della malconcia società italiana fa sorridere il direttore finanziario Philippe Calavia, che evidentemente la ritiene tutt'altro che priva di senso.
«No – risponde ufficialmente il presidente del gruppo Jean-Cyril Spinetta in occasione della presentazione dei conti 2012 di Air France-Klm a una domanda sull'argomento – non ci sono progetti comuni con Ethiad su Alitalia e non ci sono discussioni in corso. Ne approfitto - ha però proseguito Spinetta senza che nessuno glielo avesse chiesto - per smentire le informazioni secondo cui avremmo in qualche modo bloccato Etihad sul dossier Alitalia. Non lo abbiamo fatto e francamente non vedo come avremmo potuto farlo».
«Quanto ad Alitalia - ha aggiunto Spinetta - facciamo il nostro compito di azionisti. Partecipiamo quindi al prestito in base alla nostra quota per un massimo di 37,5 milioni». «In questo momento - ha ribadito Calavia - le nostre priorità sono interne, riguardano il risanamento finanziario di Air France. Non abbiamo quindi alcuna intenzione di incrementare la nostra partecipazione in Alitalia. E neppure di diminuirla, peraltro».
Che Air France abbia ben altre priorità lo ha d'altronde confermato proprio ieri l'accoglienza riservata dal mercato all'annuncio dei risultati: il titolo è caduto del 6,7% in una Borsa il cui indice principale è salito invece del 2,2 per cento. Più che le perdite registrate dal gruppo (salite del 47% a 1,2 miliardi) - facilmente spiegabili con l'impatto di poste straordinarie per 640 milioni dovute in larga parte agli oneri (471 milioni) del piano di ristrutturazione - a pesare sono stati l'ulteriore aggravamento delle perdite operative sul breve/medio raggio (salite da 700 a oltre 800 milioni) e sul cargo (da 60 a 222 milioni). E soprattutto l'incertezza che ancora caratterizzerà l'anno in corso. Nonostante il buon andamento delle trattative sindacali sulla riduzione dei costi del personale, la decisione sul futuro delle sedi provinciali (annunciate come la panacea di molti mali della compagnia, e di recente creazione, sono in forte perdita) è stata rinviata a settembre. L'efficacia della riorganizzazione del medio raggio intorno ai tre poli (classico, regionale e low cost) rimane tutta da verificare. E non vi sono obiettivi numerici precisi in termini di ulteriore riduzione dei costi unitari e del debito. Eppure, volendo vedere anche il bicchiere mezzo pieno, i segnali positivi non mancano. Per esempio il fatto che le perdite operative siano scese del 15% (da 353 a 300 milioni), con un'accelerazione nel quarto trimestre (il miglioramento è stato del 29%, da 202 a 143 milioni). E che quelle del segmento passeggeri siano diminuite da 375 a 235 milioni (grazie al raddoppio dei risultati del lungo raggio). Nonostante l'ulteriore, forte aumento del costo del carburante (+13,8%, pari a 890 milioni). Che il colossale debito sia stato limato di circa 550 milioni, da 6,5 a 6 miliardi. Che i ricavi unitari siano aumentati del 3,2% e i costi unitari scesi dell'1,1 per cento. Ma evidentemente Air France dovrà riconquistare sul campo la fiducia dei mercati, in un 2013 che forse non sarà ancora quello del ritorno al pareggio operativo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi