«Le banche? Non si accontentano più dei tuoi soldi. Vogliono in mano la tua vita: ti mandano a casa l'elettricista, ti stanno addosso quando nasci e quando ti ammali. E tengono d'occhio i tuoi figli». Non ci si può aspettare nulla di meno, da Beppe Grillo, che giudizi corrosivi sull'industria finanziaria. Il comico genovese a «Plus24» fornisce la sua interpretazione di come è cambiato il rapporto tra risparmiatori e banche negli ultimi anni: «Una volta si risparmiava per cautelarsi dai rischi futuri: risparmiare per essere risparmiati. Allo sportello trovavi una persona che ti consigliava. Oggi è gente mossa dal budget imposto dall'alto, che devono raggiungere grazie a determinati prodotti da vendere. Mi ha scritto un direttore di banca per dirmi che è nauseato di tutte le fregature che ha tirato. Ormai siamo come i cani, che si sbranano tra loro».

Le banche però non danno solo fregature.....
Il punto è che le banche non danno un servizio: chi ha deciso che devono occuparsi di investire i miei soldi? Per tenerti legato ti fanno indebitare in ogni modo, dandoti carte di credito, revolving, assegni, polizze. E ti fanno vivere in un incantesimo: i soldi sono debiti. Si gioca sul fatto che la gente non capisce: è il principio dell'assimmetria dell'informazione, Joseph Stiglitz ci ha vinto il Nobel. In sostanza emettono moneta, ma solo lo Stato lo può fare. E poi mi parlano di etica e di consiglieri indipendenti: ma sono sempre gli stessi, lo avete scritto voi.

Ma non ci sono spazi di affermazione per chi vuol puntare su efficienza?
Certo, sarà questa la nuova battaglia. E vincerà chi fa microcredito, chi usa Internet o i blog, chi non vuole a tutti i costi intortare il cliente. Ma per far sì che questi si affermino servono regole certe. E non le può dare Fazio: è vergognoso che guadagni 4/5 volte più di Greenspan. Bankitalia non ha più senso, ha 95 palazzi la Fed 12.

Ma lei di chi si fida?
Di mio fratello e di un amico commercialista. Ma non faccio nulla di strano, scelgo cose con rendimenti normali come gli immobili, i titoli di Stato.

L'intervista è stata pubblicata da Plus 24 il 12 dicembre 2005

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