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Questo articolo è stato pubblicato il 28 febbraio 2013 alle ore 15:20.
Doveva essere il passaggio finale per la cessione di La7 a Cairo in modo da chiudere l'operazione in anticipo sui tempi, come aveva auspicato il presidente esecutivo di Telecom Italia Franco Bernabè. Ma una notte intera di lavoro, che ha impegnato consulenti finanziari e legali per il rush finale, non è bastata a definire gli ultimi dettagli contrattuali e colmare le distanze che ancora ci sono su alcuni punti di negoziazione.
Oltre all'entità della dote e al ripianamento dei debiti – si parlava di 95 milioni di aumento di capitale per la Srl La7 a cura del venditore Ti-media e dell'abbuono di 63 milioni di debiti infragruppo – in discussione c'erano le condizioni di accompagnamento del passaggio di proprietà: il trasferimento di personale e, soprattutto, lo sconto sull'affitto dei multiplex (i canali digitali che resteranno in Ti-broadcasting e quindi sotto Ti-media, che a sua volta resterà al 77,78% controllata da Telecom Italia) e la pubblicità garantita da Telecom Italia alla tv in uscita dal gruppo.
Quindi, nulla di fatto ancora. Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia media, riunitosi ieri sotto la presidenza di Severino Salvemini, ha preso atto e rinviato al prossimo cda, già convocato per il 4 marzo, la firma finale dell'accordo, che comunque dovrà poi essere ancora sottoposta all'esame dell'Agcom e dell'Antitrust. Il risultato dell'ulteriore slittamento – a quanto risulta a «Il Sole-24Ore» – è però che l'esclusiva con Cairo a questo punto sarebbe scaduta, lasciando teoricamente spazio al ritorno in scena di altri contendenti, nonostante lo stato avanzato delle trattative suggerisca, anche sotto il profilo legale, che nuove sorprese siano da escludere.
Così la riunione del board si è risolta – come spiega una nota emessa al termine – in un aggiornamento «sullo stato avanzato della negoziazione con Cairo Communication Spa per la cessione del 100% di La7 Srl (a esclusione del 51% di MTV Italia Srl)» e con la delibera «di aggiornare al prossimo consiglio l'approvazione definitiva dell'operazione, in quanto la definizione di alcuni aspetti contrattuali è tuttora in corso di perfezionamento».
In occasione del consiglio di amministrazione, già previsto il 4 marzo per l'esame dei risultati e l'approvazione del progetto di bilancio 2012, saranno quindi «anche valutati gli effetti economici e patrimoniali dell'operazione», spiega la nota.
Il consiglio ha inoltre preso atto delle dimissioni di Mauro Giusto dalla carica di consigliere di amministrazione «per sopravvenuti impegni professionali e personali».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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