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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2013 alle ore 08:20.
Ancora quattro giorni di tempo per delineare il consiglio di amministrazione delle Generali. Tanto servirà per mettere nero su bianco i dieci nomi, espressione dei grandi soci, che prenderanno posto nel board (insieme al consigliere indicato dalle minoranze). Ma se la «dimensione» del consiglio è già decisa, la composizione e le candidature, stilate ieri dal comitato nomine di Mediobanca in quella che nei fatti è una prima bozza del consiglio, dovranno ora essere condivise dagli altri soci forti del Leone. Semplice formalità? Qualcuno non esclude che possano esserci novità sul fronte delle vicepresidenze anche se fonti vicine a piazzetta Cuccia riferiscono che saranno confermate a Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bolloré.
Per ora il comitato nomine di Mediobanca ha avviato i lavori. Nell'ambito della riunione sarebbero stati indicati diversi profili di professionisti, oltre il numero necessario, con un focus sulle quote rosa, e sarebbe stato conferito l'incarico all'amministratore delegato Alberto Nagel di contattare gli altri soci per concordare la lista unica definitiva. La composizione del nuovo board dovrà essere dunque condivisa con gli altri azionisti di riferimento della compagnia, dalla De Agostini di Lorenzo Pellicioli a Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo Del Vecchio. Le consultazioni partiranno nei prossimi giorni per essere pronti a depositare il «listone» entro il 2 aprile. Il tutto – riferiscono alcune fonti – dovrebbe essere definito tra martedì e mercoledì prossimo.
Unica certezza è che si va verso un board composto da 11 componenti. Dopo il parere del consiglio del Leone di ridurre a 11-13 gli amministratori dai 19 nominati in origine nel 2010, l'orientamento emerso nel comitato nomine di Mediobanca è quello di optare per la versione più ridotta del board, in linea con le best practice internazionali.
Su 11 componenti, il listone di maggioranza ne deve indicare dieci. Di questi sei nominativi sono dati per scontati, ovvero il presidente di Generali Gabriele Galateri, il ceo Mario Greco, i due vice-presidenti Francesco Gaetano Caltagirone e Vincent Bolloré, Lorenzo Pellicioli e Clemente Rebecchini. Mancano all'appello quattro nomi ancora da scegliere, e di questi tre devono essere donne in ottemperanza alla normativa delle quota rosa. Ed è proprio sui profili al femminile che si è appuntata l'attenzione del comitato nomine, spiegano le fonti, precisando che ne sono stati segnalati «ben oltre i tre necessari». Si parla di una decina di curriculum. Una delle tre presenze, probabilmente, sarà straniera. Indiscrezioni, infine, non escludono una possibile riconferma di Paolo Scaroni, l'amministratore delegato dell'Eni.
Oltre al listone di maggioranza - che prevede anche un candidato espressione di Intesa Sanpaolo (rappresentato nell'attuale consiglio di amministrazione dall'avvocato Alessandro Pedersoli, non rieleggibile per avere superato i limiti di età previsti dallo statuto delle Generali) – ci sarà la lista delle minoranze, presentata da Assogestioni e verso cui dovrebbe confluire il voto del Fondo Strategico (a cui ieri è stato conferito il 4% di Banca d'Italia). In questo caso il posto riservato agli investitori istituzionali è uno solo e l'auspicio generale è quello della conferma di Paola Sapienza, docente universitario assai apprezzata per le sue vaste competenze in particolare in materia di governance. Sapienza per altro in quanto espressione delle minoranze non rientra nel computo delle quote rosa.
Ancora da sciogliere, infine, il nodo Effeti, il veicolo partecipato dalla Fondazione Crt e dai veneti di Ferak a cui fa capo il 2,15% delle Generali. Il candidato indicato da Effeti dovrebbe sulla carta entrare nel listone di piazzetta Cuccia, ma allo stato attuale non sarebbe stato fatto ancora alcun nome e, ad oggi, non sono previsti per la prossima settimana consigli di amministrazione del veicolo. Senza il rappresentante dei veneti e fuori Petr Kellner di fatto si chiude definitvamente l'epoca legata alla gestione di Giovanni Perissinotto.
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