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Questo articolo è stato pubblicato il 29 marzo 2013 alle ore 21:53.

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L'offerta su internet di capitali di rischio per finanziare start up innovative sarà subordinata all'adesione di un investitore istituzionale per almeno il 2% dell'ammontare totale richiesto. È una delle principali indicazioni contenute nella bozza di regolamento sull'equity crowdfunding che la Consob ha diffuso ieri avviando una consultazione pubblica (si concluderà il 30 aprile prossimo).

L'articolato dell'authority di vigilanza attua una disposizione del recente decreto "crescita" del governo Monti che ha aperto la strada all'utilizzo di specifici portali telematici per collocare azioni di start up innovative. È un fenomeno in rapida crescita (soprattutto in Usa) e la Consob è la prima autorità di vigilanza europea – ha preceduto anche la Sec statunitense – a darne una cornice regolamentare così da conciliare le esigenze di libertà e semplicità caratteristiche del web con la necessità di proteggere i potenziali investitori. Tra le diverse piattaforme di crowdfunding attive in Italia soltanto una ("siamo soci") è finalizzata alla raccolta di capitale di rischio, ma altri progetti attendevano proprio le disposizioni della Consob per concretizzarsi.

Ed ecco le principali novità in arrivo che integrano su molti punti le scelte già compiute dal legislatore: l'offerta di equity per start up innovative sarà possibile attraverso portali gestiti da imprese d'investimento o banche, o anche nuovi soggetti ad hoc autorizzati dalla Consob, che ne gestirà il registro. Il regolamento definisce i criteri di onorabilità e professionalità dei gestori, le regole di condotta ed il funzionamento dei portali, le modalità di trasmissione degli ordini ad una banca depositaria visto che i gestori dei siti web non potranno detenere in proprio le somme raccolte tra gli investitori. Per poter veicolare attraverso internet le offerte di investimento i proponenti dovranno appunto ottenere la sottoscrizione preventiva di almeno il 5% del capitale oggetto della raccolta da parte di investitori istituzionali, fondazioni, società per l'innovazione o incubatori di start-up i quali rappresenteranno una sorta di garanti della bontà del progetto.

Considerato che potranno essere finanziate iniziative fino ad un massimo di 5 milioni di euro (limite sopra il quale scattano le norme sulla sollecitazione all'investimento) in pratica il cip da richiedere agli investitori istituzionali sarà al massimo di 250mila euro, un vincolo che la Consob considera idoneo a non scoraggiare le offerte ed al tempo stesso a rappresentare l'assunzione effettiva di un impegno. Se il target di capitale non verrà raggiunto le somme raccolte verranno restituite agli investitori i quali comunque avranno diritto ad un periodo di recesso. Completa il regolamento della Consob il set di informazioni sui progetti di investimento (proponenti, obiettivi, business model etc.) da rendere disponibile sul web.

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