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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2013 alle ore 08:17.


Intesa esce allo scoperto sul dossier Telecom-H3G. «È un'ipotesi da esaminare con attenzione e interesse», ha detto ieri l'ad Enrico Cucchiani, interpellato da «Il Sole-24Ore» in merito all'ipotesi di integrazione con 3 Italia. «Fa piacere che ci siano investitori internazionali interessati a investire nel nostro Paese, dopodichè quando si conosceranno i contenuti si faranno le valutazioni del caso», ha commentato il ceo della banca che è azionista di Telco, la holding che detiene il 22,4% di Telecom. «Quanto alla golden share – ha risposto – credo che la questione per ora sia un po' tirata per i capelli. Si dovrà stabilire se ci sono asset strategici per il Paese e in quel caso eventualmente ci potrà essere una separazione della rete. Ma per il resto tutti gli altri operatori di tlc sono internazionali, quindi non c'è niente di strano se un altro operatore internazionale, autorevole e già presente nel nostro Paese, è interessato alle attività di Telecom».
Cucchiani ha spezzato anche una lancia a favore del presidente esecutivo Franco Bernabè, la cui gestione è stata negli ultimi tempi oggetto di critiche da parte dei consiglieri. Nell'ultimo board è stato il presidente di Telefonica, Cesar Alierta, a fare appunti sull'andamento del business e la china discendente dell'Ebitda. In quello precedente era stato l'indipendente espresso dai fondi, Luigi Zingales, a innescare il dibattito, con il direttore corporate di Intesa, Gaetano Miccichè, che aveva fatto l'elenco di quello che in Telecom si sarebbe potuto fare e invece non è stato fatto. Ma il ceo della banca-azionista ha difeso il management. «È improprio parlare di commissariamento di Bernabè. Ci sono organi deputati alla governance dell'azienda cui tocca fare le proprie valutazioni e assicurare che comunque il management possa lavorare serenamente. I giudizi vanno formulati nelle sedi opportune, in questo caso il cda di Telecom. Il chiacchiericcio esterno non giova alla gestione né a nessun altro». Quanto all'ipotesi di un'uscita di Intesa da Telco, Cucchiani ha spiegato che le decisioni in merito «verranno prese solo sulla base di convenienze strettamente economiche».
All'assemblea Telecom di mercoledì prossimo è immaginabile che l'argomento della possibile integrazione con 3Italia, condizionata all'ingresso di H3G nel capitale dell'ex monopolista quale nuovo socio di riferimento, sarà un tema caldo per gli azionisti che sono tagliati fuori dalla stanza dei bottoni. Ma per mercoledì il comitato formato da Cesar Alierta, Gabriele Galateri, Elio Catania e Luigi Zingales, che affianca il presidente Franco Bernabè per stabilire se ci sono i presupposti industriali per avviare una trattativa, avrà appena fatto le prime valutazioni.
C'è però un precedente, perchè due anni fa era stata esaminata la stessa ipotesi che non era andata in porto per divergenze di valutazione, ma anche perchè le simulazioni avevano portato a ritenere che con l'incorporazione in Telecom si sarebbe perso più della metà dell'Ebitda di 3 Italia. Rispetto ad allora la valutazione di base da parte di H3G non è cambiata: si parte sempre da circa 2 miliardi, lasciando fuori i benefici fiscali connessi alle perdite pregresse che avrebbero potuto raddoppiare il valore della società se realisticamente utilizzabili. Quel che è cambiato è che è migliorata la posizione sul mercato di 3 e peggiorata quella di Telecom. L'operatore guidato da Vincenzo Novari, pur non avendo mai chiuso un bilancio in utile, ha infatti aumentato i ricavi fino a sfiorare i 2 miliardi (+10% nel 2012 a 1.965 milioni) con un trend crescente di Ebitda (+3% a 264 milioni lo scorso anno e la prospettiva di arrivare a 300-400 milioni quest'anno). Ma è soprattutto sull'incetta di clienti, con una politica commerciale particolarmente aggressiva, che 3 ha fatto passi avanti: nel 2012 3 ha strappato agli altri operatori 446mila clienti mentre Tim ne ha ceduti 490mila, nei primi due mesi di quest'anno ne ha guadagnati altri 74mila mentre Tim ne ha persi 103mila.
Le conclusioni del comitato dovrebbero essere pronte in tempo per il consiglio Telecom già in calendario l'8 maggio, salvo che, poichè all'ordine del giorno c'è l'approvazione di una trimestrale che si preannuncia critica, il dossier 3 potrebbe andare all'esame di un cda da convocarsi ad hoc.
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