La carica dei 25mila soci. Oggi è giorno di assemblea per una grossa fetta del mondo delle Banche popolari, e tra Bergamo, Lodi e Modena (oltre alle sedi distaccate collegate in diretta) si riuniscono 25mila soci di Ubi, Banco Popolare e Bper. In teoria, potrebbero essere molti di più visto che complessivamente ad aver annunciato l'intenzione di votare sono stati oltre 60mila, ma considerato che più della metà esprimerà la sua preferenza per delega, gli uffici soci si attendono di dover ospitare (e sfamare) in totale 25mila persone.

Il gruppo Ubi si prepara all'assemblea più numerosa della giornata, visto che alla Fiera di Bergamo si attendono 7-8mila soci. A pochi chilometri di distanza, a Lodi, si tiene quella del Banco Popolare, che tuttavia riunisce i soci per le operazioni di voto anche a Novara, Verona e Lucca: in totale, si prevedono 9mila persone. Bper, archiviato il clima da stadio delle assise 2011, si prepara a ospitare più o meno la stessa rappresentanza dell'anno scorso: 8mila soci tra la sede di Modena e i centri voto distaccati di Lamezia Terme e Avellino.

La vigilia più calda resta quella che si vive intorno a Ubi. Ieri il tribunale di
di Bergamo ha deciso che non è compito suo (ma del tribunale delle imprese di Brescia) giudicare il ricorso urgente presentato da Giorgio Jannone per escludere le altre due liste in corsa per il rinnovo dei vertici di Ubi Banca: il presidente ha dichiarato «l'incompetenza funzionale» e dunque l'assemblea si svolge regolarmente alla Fiera di Bergamo. In ogni caso, Jannone non si dà per vinto: l'imprenditore promette di proseguire la sua battaglia sia nelle aule di giustizia, dove chiederà tra l'altro «l'annullamento» dell'assemblea di oggi, sia nella stessa assemblea, dove intende portare «al centro del dibattito l'argomento della segretezza del voto». Intanto, ha dichiarato ieri Jannone, la Consob avrebbe acquisito «tutta la documentazione oggetto di contestazione».

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