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Questo articolo è stato pubblicato il 20 aprile 2013 alle ore 14:46.

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La svolta è arrivata intorno a mezzogiorno. Nei padiglioni della Fiera di Bergamo ci sono già più di 5mila soci (con 10mila deleghe in tasca), in 80 si sono iscritti per intervenire, si teme di fare notte. Un socio, Cesare Giardino, propone di iniziare ad aprire le votazioni: la platea prima applaude, poi subito si scatena la bagarre con alcuni soci che si appropriano del microfono per denunciare un «attacco alla democrazia». A placare le acque, l'intervento di Giorgio Jannone, capofila della seconda lista, e il critico più spietato dell'attuale gestione della banca: «Voterò per la lista di Andrea Resti, l'unica in grado di contrapporsi allo strapotere dell'attuale gestione. Per questo apra pure i seggi, signor presidente».
È stato questo il momento che ha segnato il destino dell'assemblea di ieri, chiamata a rinnovare il Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca. La più partecipata e combattuta di sempre, con tre liste in corsa: quella presentata dalla Sorveglianza uscente, con Andrea Moltrasio candidato presidente, la seconda targata Jannone e al terza, molto bergamasca, guidata da Andrea Resti, docente alla Bocconi. Il ritiro della seconda ha reso la corsa un testa e testa, ma lo scrutinio e' proseguito fino a notte fonda: alla fine ha vinto Moltrasio, con il 53,5 per cento dei voti, che valgono 18 consiglieri su 23; gli altri cinque posti andranno alla lista guidata da Resti, che entra a sua volta nel board avendo ottenuto il 34,3 per cento delle preferenze; un altro 11 per cento e' andato alla lista Jannone, esclusa dalla sorveglianza dove entrano solo le prime due.
Quanto ai programmi, Resti ha chiesto «di rompere con il passato nell'interesse di tutti», promettendo più attenzione a famiglie e imprese, la valorizzazione delle carriere interne e un taglio a compensi e poltrone. «Noi non siamo qui per cavalcare la rabbia e il malcontento ma per dare risposte con serietà e con la nostra etica, che è l'etica della
responsabilità» ha replicato Moltrasio mentre il consigliere delegato, Victor Massiah, ha snocciolato una serie di dati per dimostrare che Ubi è rimasta "vicina al territorio" ed ha
attraversato la 'grande crisi meglio di tanti suoi concorrenti italiani.

L'assemblea ha visto anche l'addio, dopo 28 anni prima alla guida della Popolare di Bergamo, poi della Bpu, e poi di Ubi, di Emilio Zanetti. L'ormai ex presidente del consiglio di gestione, il cui intervento è stato salutato con un lungo applauso, ha invitato i soci a "guardare avanti" e superare le "tensioni".

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