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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2013 alle ore 08:24.
Le quotazioni internazionali del caffè stentano a recuperare e restano assai vicine ai recenti minimi. Il comparto sta pagando le attese di una forte abbondanza di disponibilità sulla scia della crescita dei raccolti brasiliani, i più ampi del mondo. La produzione del leader incontrastato del settore – secondo le stime della Adm investors services international – potrebbe stabilire un nuovo record nel 2013-14 salendo a quota 52 milioni di sacchi da 60 kg; un risultato veramente di tutto rilievo poichè dovrebbe arrivare in un periodo in cui le piantagioni entrano in una fase caratterizzata da una bassa resa.
Incrementi dell'offerta sono attesi anche Colombia, Indonesia e Vietnam, dove le colture stanno beneficiando delle recenti piogge (grazie al cima ora più favorevole sono attesi anche sensibili miglioramenti qualitativi). Ora Hanoi prevede raccolti a 25-26 milioni di sacchi, contro i 27 realizzati nella campagna 2011-12, ma la stima appare assai prudente e a breve potrebbe essere rivista al rialzo. Quanto all'Indonesia, le stime ufficiali dei raccolti 2013-14 (la stagione è appena iniziata) parlano di 11 milioni sacchi, un milione in più sull'annata precedente.
Offerta in crescita anche dall'Africa. L'Uganda sta accelerando sull'export caffeicolo, che in aprile è salito a 270mila sacchi, contro i 141mila dello stesso mese dell'anno scorso. Il clima favorevole sta favorendo le piantagioni soprattutto nelle regioni sud-occidentali del Paese.
A fronte di questa situazione il mercato non sembra preoccuparsi minimamente dei gravi problemi produttivi nei Paesi centroamericani, dove gli agricoltori non riescono a debellare funghi e parassiti (la roya su tutti). Le ultime notizie al riguardo giungono dal Messico, dove proprio a causa della "roya" – che sta danneggiando le colture negli Stati del Chiapas, Veracruz, Puebla e Oaxaca – la produzione del 2012-2013 rischia di scendere a 3,9 milioni di sacchi da 60 kg, il 10% in meno dell'annata precedente. Un recupero produttivo è invece atteso per il 2012-2013. Il settore soffre anche del mancato rinnovamento degli arbusti e di una insufficiente fertilizzazione. La situazione appare difficile, soprattutto se si pensa che solo qualche mese fa, l'associazione nazionale del settore – la Amecafe – aveva stimato i raccolti a 5,2 milioni di sacchi, il 20% in più rispetto ai livelli della stagione 2011-12.
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