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Questo articolo è stato pubblicato il 27 aprile 2013 alle ore 08:22.

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Lettere, esposti, polemiche dai toni sempre più concitati. Senz'altro non sarà un'assemblea tranquilla quella che oggi vedrà protagonisti i 2mila soci della Popolare di Milano (con le deleghe, si dovrebbe arrivare a 8mila voti). Oggetto del contendere e del discutere, in realtà, resta soprattutto la trasformazione della banca in Spa, un argomento per il quale i soci saranno riconvocati in assemblea straordinaria il 22 giugno prossimo, ma ormai il clima è così pesante che già oggi ogni occasione sarà buona per scontrarsi (e contarsi).
I punti all'ordine del giorno sono cinque. I primi due riguardano i conti 2012, la cui approvazione sembra fuori discussione; meno scontato il via libera al terzo, che prevede l'ingresso in Sorveglianza di Luca Perfetti, avvocato dello studio Chiomenti: la candidatura, in sostituzione di Giovanni Bianchini, è stata presentata per conto di Investindustrial e dunque è "targata" Bonomi, ormai bersaglio di pesanti critiche da tutto il fronte sindacale, improvvisamente ricompattato. Ma il dissenso, è certo, si coagulerà quando ci sarà da votare per il quinto punto (al quarto c'è la nomina di due probiviri), quello che – salvo sorprese dell'ultima ora – introdurrebbe il voto telematico dalla prossima assemblea, dunque quando ci sarà da decidere sulla Spa: l'esito di questa votazione consentirà di capire quanto sia pesante, al momento, il fronte anti-Spa (e quindi, di fatto, anti-Bonomi), ma soprattutto quanto sia profonda la spaccatura interna alla banca.
A surriscaldare ulteriormente il clima, ieri sono arrivate altre prese di posizione. La prima, tramite un comunicato, è di Massimo Masi, il segretario generale della Uilca, primo sindacato all'interno dell'istituto di Piazza Meda: «Il management dimostra di non meritare la fiducia con cui la Uilca ne aveva sostenuto, insieme ad altri, l'elezione, come non merita lavoratori che quotidianamente dimostrano impegno, professionalità e dedizione ben superiori a quelli dovuti da un dipendente», ha scritto Masi, dopo la lettera – definita «sconcertante per la visione retrograda» – inviata dal Consiglio di Gestione ai dipendenti in vista dell'assemblea di oggi. Visti i toni del comunicato sindacale, la Gestione starebbe valutando la possibilità di un esposto in Procura.
Sempre ieri, l'Ansa ha reso noto il contenuto di una lettera inviata da . Bonomi alla Sorveglianza, in cui punta il dito contro i tre consiglieri che nei giorni scorsi hanno proposto un piano alternativo alla Spa ibrida: la loro condotta, scrive Bonomi, «ha posto a serio rischio la stabilità della banca e la possibilità di portare a compimento le iniziative di rafforzamento patrimoniale utili a garantire le sue prospettive future». In pratica, dice Bonomi, il "rompete le righe" metterebbe a rischio l'aumento di capitale da 500 milioni.
La lettera è stata inviata a Bankitalia, così come la risposta elaborata ieri dal Consiglio di Sorveglianza. «Intendiamo astenerci nel modo più netto» da valutazioni sul progetto di trasformazione della banca in spa, «rifiutando anzi fermamente anche solo l'ipotesi di una contrapposizione con codesto Consiglio di Gestione riguardo al merito del mutamento del tipo societario», dice la lettera, approvata all'unanimità dai consiglieri e riportata da Radiocor.
Sempre ieri, la Sorveglianza avrebbe deciso di proporre oggi all'assemblea di procedere alla nomina del presidente, dopo le dimissioni di Filippo Annunziata di lunedì, solo dopo la completa reintegrazione del board, prevista per l'assemblea di giugno. Fino ad allora, la presidenza ad interim sarà coperta dal vice presidente anziano Giuseppe Coppini.
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