Via libera quasi plebiscitario all'azione di responsabilità contro gli ex amministratori del Monte dei Paschi di Siena, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. Il 99,99% dell'assemblea ha detto sì.

Il presidente Alessandro Profumo ha poi chiarito che «Questa assemblea sarà chiamata in tempi brevi a deliberare» sull'eliminazione del tetto statutario del 4% per i soci ad esclusione della Fondazione Mps. «Ce lo ha chiesto la Banca d'Italia e ce lo chiede anche Bruxelles» per il via libera al piano di ristrutturazione sui Monti Bond.

La banca senese conferma di aver «contabilizzato correttamente» l'operazione strutturata Alexandria anche in base all'ultima circolare delle autorità di vigilanza. «Non ci sono ulteriori perdite da portare in bilancio, tantomeno per miliardi di euro», ha detto l'ad Fabrizio Viola rispondendo alle domande del consulente del Codacons che riteneva, invece, che lo strutturato Alexandria dovesse essere considerato come un derivato e quindi valutato al fair value. Viola ha aggiunto che le due operazioni Alexandria e Santorini non sono state smontate dal Monte dei Paschi «per l'eccessiva onerosità» e per il possibile recupero di valore che in effetti si é già registrato con una riduzione della riserva negativa afs nel bilancio della banca.

«La principale sfida che ha davanti la banca è il rimborso dei Monti Bond. Dobbiamo farcela, è l'unico modo per mantenere l'indipendenza e la sede a Siena". Il discorso di Alessandro Profumo, presidente del Montepaschi, davanti ai soci riuniti in assemblea, non lascia spazio a dubbi. "Dobbiamo averne consapevolezza –avverte - o ci prendiamo in giro. La banca ce la può fare – continua Profumo -, ma dico con chiarezza che nulla è scontato».

Per riuscire a rimborsare i Monti Bond, il presidente di Mps vede "due passaggi" decisivi: «Recuperare redditività» e «aumentare la solidità patrimoniale passando per un aumento di capitale». Tutto questo «in uno scenario che vedrà i ricavi scendere per effetto del mondo esterno». Quindi, per Profumo, è indispensabile continuare nel «taglio dei costi». Altre vie, secondo il presidente, non ci sono: «Non ci sono ricette magiche, se non vogliamo prendere in giro noi stessi e gli altri».

In precedenza Profumo aveva introdotto le questioni che gli azionisti valuteranno e voteranno durante l'intera giornata. Si parlerà del bilancio del 2012 e della nomina di un vice presidente del cda, ma soprattutto della questione più attesa, e su cui sarà più alta la tensione: le azioni di responsabilità contro gli ex vertici di Mps, l'ex presidente Giuseppe Mussari e l'ex dg Antonio Vigni, oltre che contro gli istituti di credito stranieri Deutsche Bank e Nomura.

Sotto la lente ci sono due prodotti strutturati sottoscritti tra il 2008 e il 2009, Santorini (con Deutsche Bank) e Alexandria (con Nomura), accusati di aver provocato perdite in bilancio per 1,2 miliardi. Ed ammonta quindi a tale cifra la richiesta di risarcimento danni che Mps intende chiedere agli ex vertici, alla banca giapponese e a quella tedesca. Il voto degli azionisti su questo punto è atteso per il primo pomeriggio.

Sullo sfondo intanto ci sono le questioni strategiche che la banca senese dovrà affrontare. Tra cui, soprattutto, la possibilità di vendere alcuni asset: la società di credito al consumo Consum.it, la società di leasing, il backoffice, Mps Banque e Mps Belgique. La cessione delle banche straniere sarebbe decisione ancora da confermare, e su cui si sta ragionando in queste settimane. Da stamattina c'è grande agitazione di fronte all'auditorium di Mps, Prima ancora dell'assemblea il Movimento 5 stelle, in una conferenza stampa, ha chiesto a gran voce una commissione d'inchiesta parlamentare sulle vicende giudiziarie di Mps.

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