La fatidica soglia dei 5164,57 euro l'anno è sfruttabile anche in un altro modo: facendo aderire al fondo pensione i propri famigliari a carico, in genere i proprio figli. Questa opportunità, che gli strumenti previdenziali stanno adottando sempre più frequentemente, consente al titolare di reddito di unire il beneficio fiscale alla costruzione di un risparmio previdenziale a vantaggio dei proprio figli, i quali potranno – una volta entrati nel mondo del lavoro – proseguire la contribuzione fino al loro pensionamento.

Ciò permetterà loro di ottenere un montante accumulato nel corso di un periodo particolarmente lungo e quindi "alto" e, di conseguenza, la rendita di secondo pilastro che ne deriverà. L'importante è ricordarsi che i contributi previdenziali del genitore e del figlio sono agevolati fiscalmente solo entro la soglia dei 5164,57 euro; ciò non toglie, tuttavia, che non si decida di versare di più al fondo pensione, per ottenere nel tempo una rendita soddisfacente.

Da ricordare che, a partire dal momento in cui la figlia o il figlio entrano nel mondo del lavoro non saranno obbligati a proseguire ad accumulare il proprio denaro nello stesso fondo pensione del genitore: la normativa prevede infatti che, dopo i primi due anni di permanenza, è possibile trasferire la propria posizione (anche quella pregressa) presso un altro fondo pensione. Questa "portabilità" è stata adottata per stimolare la concorrenza tra le diverse forme previdenziali vigilate secondo i criteri della normativa di riferimento d.lgs.252/2005.