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Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2013 alle ore 08:18.

TOKYO - Il rialzo di Wall Street verso un nuovo record e quello del dollaro oltre quota 102 sullo yen (e oltre 132 sull'euro) spingono l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che oggi è arrivato a superare la soglia dei 15mila per chiudere in progresso del 2,29% a 15.096,03 punti, trainato dai titoli delle società esportatrici. Fiammata fin del 20% per i titoli di Isuzu Motors, dopo l'annuncio di utili annuali record per l'equivalente di 945 milioni di dollari. La forte ripresa del settore auto in Giappone è evidenziata anche da altre notizie, come quella secondo cui la Honda annuncerà - forse già questa settimana - il suo ritorno alla Formula Uno nel 2015 (dopo l'abbandono durante la crisi del 2008) come fornitrice di motori per l'ex partner britannico McLaren, e costruirà un nuovo stabilimento negli Stati Uniti, in Ohio, per produrre la sua nuova sportiva Acura Nsx per tutto il mondo: un investimento da 70 milioni di dollari per lanciare la produzione nel 2015.
In calo, invece, il titolo della Sharp dopo l'annuncio di una perdita record e la prospettiva di un possibile aumento di capitale. Forte rialzo, invece, per azioni della Sony, che hanno superato la soglia dei 2mila yen per la prima volta dal luglio 2011, dopo che il fondo americano Third Point ha sollecitato un collocamento pubblico iniziale per la divisione intrattenimento al fine di sprigionare maggior valore per gli azionisti: il miliardario Daniel Loeb, fondatore dell'hedge fund, ha inviato in proposito una lettera al ceo di Sony Kazuo Hirai: una mossa che potrebbe preludere a un maggior attivismo degli investitori stranieri - che contribuiscono in modo determinante alle impennate del Nikkei - nei confronti della governance delle società quotate giapponesi.
Il "momentum" della Borsa nipponica ora troverà una verifica nell'andamento complessivo dell'economia, quando stanotte (ora europea) saranno comunicati i dati preliminari sul Prodotto interno lordo del primo trimestre, in contemporanea con l'entrata in vigore della legge di bilancio per l'anno fiscale 2013, che prevede spese record per 92.610 miliardi di yen e rilancia la spesa pubblica (compresa quella per i lavori pubblici, perla prima volta in ascesa in 4 anni). Su un più lungo orizzonte, vari analisti hanno pronosticato che il Nikkei possa arrivare a 16mila o anche 18mila entro fine anno, anche se è già progredito di oltre il 70% negli ultimi sei mesi. Non mancano però gli osservatori più scettici, secondo i quali, per ulteriori avanzate significative, la Borsa nipponica avrà bisogno, oltre che di condizioni favorevoli dell'economia all'interno e all'esterno, una stabilizzazione del mercato obbligazionario, dove i prezzi in questi giorni appaiono sotto pressione con conseguente tendenza al rialzo dei tassi (saliti fin oltre lo 0,8% per il decennale: massimi da 9 mesi, mentre lo 0,4% del quinquennale rappresenta i massimi da quasi due anni). La alta volatilità nei tassi a lungo ha indotto Lixil (il gruppo che ha acquisito Permasteelisa) a rinviare l'emissione di bond aziendali programmata per questo mese.
In Borsa oggi anche i titoli finanziari sono oggetto di acquisti per il miglioramento delle loro prospettive. Il quotidiano Nikkei ha anticipato che Mitsubishi Ufj Financial Group alzerà il dividendo annuale per l'esercizio appena concluso, perla prima dalla crisi finanziaria globale innescata dal crollo della Lehman Brothers: grazie all'aumento della redditività, il gruppo bancario giapponese non ha difficoltà a centrare gli obiettivi di Basilea III (di piena applicazione nel 2019) e può quindi remunerare maggiormente gli azionisti fin da ora. Altre banche hanno annunciato rialzi della cedola, da Sumitomo Mitsui a Resona (quest'ultima ha anche ufficializzato il piano per ripagare completamente il governo per il salvataggio di 10 anni fa).
I record delle piazze azionarie occidentali fanno da supporto anche ad altri mercati asiatici. Hong Kong, che da inizio anno è avanzata solo dell'1,2%, tra i timori per il rallentamento della crescita dell'economia cinese, sta trovando sostegno anche nel settore dei casinò di Macao, dopo che Galaxy International ha annunciato un aumento del 29% dei profitti nel primo trimestre.
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