Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 15 maggio 2013 alle ore 06:47.

My24

Dopo il Libor, è la volta del Platts. La Commissione europea ha aperto un nuovo fronte nella battaglia per la trasparenza dei benchmark finanziari, avviando un'inchiesta su possibili manipolazioni e abusi nella fissazione dei riferimenti di prezzo di petrolio e altri combustibili sul mercato fisico.
Bruxelles non ha citato i nomi delle società coinvolte, ma almeno una parte dei "sospetti" si è autodenunciata, confermando perquisizioni nelle proprie sedi ieri mattina e assicurando la piena collaborazione con le autorità per chiarire la propria posizione.

A venire allo scoperto sono state finora tre compagnie petrolifere – la norvegese Statoil, l'olandese Royal Dutch Shell e la britannica Bp – noché l'agenzia Platts, principale fonte di dati sull'andamento degli scambi fisici di petrolio: è l lei ad aggiornare ogni giorno il valore del Dated Brent, utilizzato come riferimento per prezzare il 70% degli scambi mondiali di greggio, con influenze rilevanti anche sui mercati dei future.
Secondo Statoil, la prima a rivelare l'avvio dell'inchiesta, l'attenzione è rivolta in questo caso al Platts Markets on Close (Moc), con cui si determinano riferimenti su greggio, prodotti raffinati e biocarburanti. Il sospetto, dice la compagnia norvegese, è che dal 2002 possano esserci stati «accordi anti-concorrenziali e/o pratiche concertate», nonché «il potenziale abuso di posizione dominante da parte di un altro soggetto» (evidentemente si tratta di Platts, che con Argus domina il mercaro dei benchmark petroliferi, Ndr).

La Commissione europea ha in seguito diffuso un comunicato in cui afferma di essere «preoccupata che le compagnie possano aver agito in collusione riferendo prezzi distorti a un'agenzia al fine di manipolare il prezzo finale pubblicato». Bruxelles teme inoltre che le stesse compagnie abbiano «impedito ad altri di partecipare al processo di determinazione del prezzo». «Distorsioni anche piccole – avverte l'esecutivo europeo – possono avere un enorme impatto sui prezzi delle compravendite di greggio, prodotti raffinati e biocarburanti, con un potenziale danno per i consumatori finali».
I principali benchmark petroliferi sono già finiti già da tempo sotto la lente dei regolatori: come il Libor, il tasso interbancario londinese, vengono elaborati con grande discrezionalità e sulla base di informazioni fornite da un numero ridotto di soggetti. L'anno scorso la Iosco, che riunisce le autorità di vigilanza sulle Borse di oltre 100 Paesi, aveva elaborato per conto del G-20 un rapporto in cui lanciava l'allarme sui gravi rischi di manipolazione cui sono soggetti i benchmark del mercato petrolifero, aggravati dall'assenza di supervisione da parte di organismi indipendenti. Dopo un periodo di consultazione, tuttavia, la Iosco si era limitata a diffondere una serie di linee guida generiche, che riflettono pratiche deontologiche già adottate dalle Price Reporting Agencies (si veda Il Sole 24 Ore del 6 ottobre 2012).

Dopo lo scandalo del Libor, i regolatori stanno comunque alzando la guardia sui mercati delle materie prime. In Gran Bretagna è in corso un'inchiesta su un'ipotesi di manipolazione dei benchmark del gas che sta avendo ripercussioni anche all'estero, mentre negli Usa si sta muovendo la Commodity Future Trading Commission (Cftc): il Financial Times ha rivelato che l'organismo indaga su oltre un milione di contratti swap nell'energia e nei metalli, che si sospetta possano essere stati utilizzati per mascherare lo scambio – vietato dalla legge – di futures al di fuori delle Borse regolamentate.

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi