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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2013 alle ore 06:46.

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ROMA
È un altro trimestre difficile per Alitalia, che chiude la gestione al 31 marzo con una perdita di 157 milioni, in aumento del 20 per cento rispetto a -131 milioni di fine marzo 2012. Le condizioni negative di mercato hanno pesato su tutte le compagnie aeree e per Alitalia, che da tempo versa in una situazione economico-finanziaria pesante, è come pioggia sul bagnato. Nonostante ciò, il management della società - che da meno di un mese è guidata dal nuovo ad Gabriele Del Torchio - qualche miglioramento lo ha ottenuto. Spingendo sulle attività più redditizie, come i voli intercontinentali, è stato conseguito un aumento dei ricavi su queste rotte dell'11,5% e dell'1% sulle rotte internazionali. L'effetto è un aumento dei ricavi da traffico passeggeri dell'1,2% (729 milioni i ricavi totali), che ha dunque ampiamente compensato la flessione del 7,4% registrata sul mercato domestico.
Nel frattempo il management guarda avanti e lavora alla redazione di un nuovo piano industriale quadriennale al 2016 (da portare in cda entro giugno) per tentare di aumentare la redditività e tenere sotto controllo i costi, a partire da quelli dell'indebitamento, che a fine marzo ha raggiunto quota 1,023 miliardi (incluso il finanziamento soci da 95 milioni), mentre le disponibilità liquide totali si attestano a 159 milioni. Tra le ipotesi, come anticipato dal Sole24ore di sabato scorso, c'è la ristrutturazione del debito di 636 milioni legato alla flotta con l'obiettivo di allungarne la scadenza. Il piano dovrebbe puntare anche sull'incremento delle rotte su lungo raggio, come già fatto sinora. Da inizio anno Alitalia ha inaugurato nuove rotte da Fiumicino verso Fortaleza, Praga, Bilbao, Copenhagen, Ekaterinburg, Cracovia, Montpellier e Orano.
Tornando ai dati del trimestre, va detto che l'andamento dei conti risente anche del decremento di proventi non ricorrenti, che a fine marzo 2012 erano stati 69 milioni contro 22 milioni dei primi mesi di quest'anno. Si tratta di partite stroardinarie ottenute con attività non legate alla gestione operativa: nel 2012, ad esempio, sono stati ceduti slot posseduti dalla compagnia sullo scalo di Londra.
Il risultato operativo segna una perdita di 136 milioni contro 109 milioni di fine marzo 2012; su questi numeri come sul risultato netto si è fatta sentire la diminuzione dei proventi non ricorrenti.
Va detto inoltre che miglioramenti sono stati registrati sul fronte del riempimento degli aerei: il cosiddetto load factor è passato dal 68,8 al 70,7 per cento, con un aumento dell'1,9 per cento.
La puntualità dei voli in arrivo è stata pari all'87% (anche se, negli ultimi tempi, le compagnie hanno allungato i tempi di copertura delle tratte per ridurre le contestazioni sui ritardi), mantenendo la compagnia su livelli di eccellenza. L'indice di regolarità dei voli ha raggiunto il 99,5 per cento.
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