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Questo articolo è stato pubblicato il 30 maggio 2013 alle ore 10:44.

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Lapo Elkann (a sinistra), presidente e primo azionista di Italia Indipendent Group, con Andrea Tessitore, amministratore delegato e socio del gruppoLapo Elkann (a sinistra), presidente e primo azionista di Italia Indipendent Group, con Andrea Tessitore, amministratore delegato e socio del gruppo

Italia Indipendent Group, la società di Lapo Elkann nata dall'idea degli esclusivi occhiali al carbonio, si quoterà a Piazza Affari. E intende farlo anche in tempi piuttosto stretti: al più tardi entro la fine di questo trimestre. Tanto che il processo per approdare sul listino è già iniziato. Ieri l'assemblea dei soci ha approvato lo sbarco in Borsa sull'Aim e, a valle, ha individuato i consulenti che la accompagneranno: Equita Sim, Banca Imi, Methorios Capital, studio Pedersoli e Associati, studio Cesare Ferrero e Deloitte&Touche.

Ora l'intenzione è definire in un prossimo consiglio di amministrazione, che si terrà a breve, i punti cardine del progetto. L'obiettivo è scontato. Italia Indipendent Group è cresciuta parecchio nell'ultimo triennio e l'intenzione è raccogliere mezzi freschi per stimolare ulteriormente lo sviluppo del gruppo. I numeri, al momento, raccontano una storia piuttosto chiara: 5 milioni di fatturato nel 2010 e oltre 15,6 milioni di giro d'affari nel 2012 con un margine operativo lordo di 2,9 milioni, per una marginalità superiore al 19%. In linea, per intenderci, anche se le dimensioni sono decisamente differenti, con la reddittività di Luxottica che ha un rapporto tra ricavi e ebitda attorno al 20%.

D'altra parte, Italia Indipendent ottiene il 73% del proprio fatturato proprio dal settore dell'occhialeria. «Il 24% arriva dalla comunicazione e il 3% dai prodotti lifestyle, che, come è chiaro, servono principalmente per fare attività di branding. Il nostro core sono gli occhiali», spiega Andrea Tessitore, amministratore delegato della società e al fianco di Lapo Elkann fin dalla fondazione del gruppo e dunque anche azionista con una quota dell'11,3%, rispetto al 64% dell'erede Agnelli. Proprio la voglia di crescere ancora è stato il motore dell'ambizioso progetto di quotazione. Lo assicura Lapo Elkann: «Aver dato avvio a questo processo di quotazione mi rende davvero orgoglioso perché, da imprenditore, sto vedendo trasformarsi quella che era solo un'idea in qualcosa di concreto che ha l'ambizione di avere un respiro internazionale. Un progetto che da oggi si svilupperà in un contesto più ampio, nel rispetto della massima trasparenza. La quotazione ci permetterà di aprirci al mercato e a nuovi investitori rimanendo fedeli alla filosofia del brand, che si esprime nell'indipendenza del marchio e nella continua ricerca di innovazione e creatività».

E lo conferma Tessitore: «Questa nostra scelta è un segnale importante per le pmi in Italia. In un momento in cui l'accesso al credito è difficile, quotarsi a Piazza Affari rappresenta la migliore alternativa per restare attivi e proseguire nei piani di sviluppo». Su quali saranno le future direttrici di crescita molto, probabilmente, dipende dalle risorse che verranno raccolte. Di certo, c'è la volontà di consolidare la presenza in Italia dove gli occhiali del gruppo sono ormai in oltre mille punti vendita, ma anche l'intenzione di espandersi all'estero: «In Europa, tra Francia, Germania e Spagna e in America del Nord», sottolinea Tessitore. (L.G.)

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