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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2013 alle ore 10:45.

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C'è chi ipotizza che qualche grosso investitore possa aver deciso di chiudere alcune speculazioni ribassiste sulle banche italiane. C'è chi pensa che sia, come sempre, merito della grande liquidità che gira sui mercati, che induce gli investitori a comprare tutto ciò che potrebbe dare ritorni maggiori. C'è chi guarda alle importanti novità in arrivo sulla governance del Monte dei Paschi.

In realtà nessuno, nelle sale operative, ha veramente capito perché Piazza Affari, dopo una partenza in ribasso come tutte le altre Borse, abbia improvvisamente rialzato la testa. Guidata proprio dalle banche.

Una possibile spiegazione del repentino, e inaspettato, rimbalzo è legata alle vicende del Monte dei Paschi. Il gruppo si prepara a effettuare alcune modifiche allo statuto, che permetteranno alla politica di pesare di meno e al mercato di contare di più: per esempio sarà tolto il limite al 4% nei diritti di voto degli azionisti diversi dalla Fondazione Mps. Dato che oggi si riunisce la Fondazione, l'attesa è che questa riforma – gradita dai mercati – possa accelerare. Questo può essere il motivo per cui proprio Mps svetta per la sua performance a Piazza Affari, con un rialzo che alle 10 era del 4,82%.

«Questi cambiamenti in arrivo potrebbero aver indotto alcuni grandi investitori a chiudere le posizioni ribassiste su Mps e su altre banche», ipotizza un trader. Attualmente, secondo i dati censiti dalla Consob, le cosiddette vendite allo scoperto (cioè le speculazioni ribassiste) sul titolo Mps interessano il 3,45% del capitale della banca, esattamente come nei giorni scorsi: per ora, dunque, non si vede nei numeri ufficiali se qualcuno abbia deciso di invertire la speculazione ribassista. Ma, secondo i trader, potrebbe essere. Nei prossimi giorni, quando usciranno gli aggiornamenti della Consob sulle vendite allo scoperto, si potrà capire se effettivamente qualcuno ha cambiato atteggiamento sulla banca senese.

Altri operatori ritengono, più genericamente, che il merito del rimbalzo sia da imputare all'abbondanza di liquidità. «La quantità di denaro è tanta – osserva Massimo Morchio, amministratore delegato di Alkimis sgr –. Questo spinge gli investitori, in un contesto di tassi bassi, a cercare rendimenti sui mercati più rischiosi o più penalizzati negli ultimi tempi. Per questo oggi salgono le Borse di Milano e Madrid». Per di più, aggiunge, «sembra che l'Unione europea e la Bce stiano cercando di risolvere, con varie opzioni allo studio, il problema del mancato finanziamento alle piccole e medie imprese».
Sta di fatto che, qualunque sia il vero motivo, Piazza Affari sta trainando l'Europa. Le banche italiane sono tutte in rialzo (tranne qualche eccezione): alle 10 UniCredit guadagnava lo 0,94%, Ubi lo 0,29%, Intesa Sanpaolo lo 0,07%. Negative, invece, la Popolare di Milano e Mediobanca.

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