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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 08:19.

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Il Nikkei sull'ottovolante chiude con un nuovo ribasso dello 0,85%La Borsa di Tokyo sull'ottovolante chiude in calo. Gli istituzionali vendono bond esteriIl Nikkei sull'ottovolante chiude con un nuovo ribasso dello 0,85%Il Nikkei sull'ottovolante chiude con un nuovo ribasso dello 0,85%Il Nikkei sull'ottovolante chiude con un nuovo ribasso dello 0,85%Il Nikkei sull'ottovolante chiude con un nuovo ribasso dello 0,85%

Dopo il calo del 3,8% di ieri seguito alla relativa delusione per il discorso programmatico del primo ministro Shinzo Abe sulle riforme dell'economia, l'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha mostrato un'ampia volatilità per poi chiudere in ribasso dello 0,85% a 12.904,02 punti, mentre le Borse asiatiche in giornata sono scese in media ai minimi dell'anno.

È intanto emerso oggi, secondo le ultime rilevazioni ufficiali, che gli investitori istituzionali giapponesi - per ciascuna delle ultime tre settimane di maggio - sono risultati venditori netti di bond esteri, per importi crescenti fino a 1.172 miliardi di yen nell'ottava chiusasi il primo giugno: continuano dunque a non materializzarsi le aspettative di forti acquisti di titoli di Stato stranieri da parte delle grandi istituzioni finanziarie nipponiche che all'inizio della primavera avevano contribuito a ribassi generalizzati dei tassi anche sui titoli di stato europei.

Il benchmark della Borsa giapponese aveva aperto sotto la soglia dei 13mila punti per la prima volta dal 5 aprile scorso (ovvero dal giorno successivo all'annuncio della nuova politica monetaria ultra-espansiva della banca centrale nipponica) ma era poi riuscito a recuperare terreno seguendo largamente l'andamento del cambio dollaro-yen: la divisa nipponica era salita sotto la soglia di 99 sul biglietto verde - contribuendo a penalizzare soprattutto i titoli delle società esportatrici -, ma poi ha perso qualche posizione nel quadro di un rafforzamento generale del dollaro sulle valute asiatiche. A pesare anche su altre piazze del continente - l'indice Msci ex Japan è sceso in giornata ai nuovi minimi del 2013 - è il fatto che il Dow Jones abbia chiuso sotto quota 15mila per la prima volta da circa un mese, mentre a indurre alla cautela è anche l'attesa per il rilascio dei nuovi dati sull'occupazione negli Stati Uniti previsto per domani (importanti come indicatori dello stato dell'economia e quindi delle prospettive di avvio o meno di un rientro dalla politica monetaria espansiva da parte della Federal Reserve).

Il Nikkei è quindi arrivato a un passo dalla formalizzazione di una nuova fase di "bear market": una discesa sotto i 12.754 punti segnerebbe infatti l'ingresso tecnico dell'Orso, nel rappresentare una correzione del 20% rispetto ai massimi da cinque anni e mezzo raggiunti il 23 maggio scorso. Intanto l'indice Reit dei trust immobiliari quotati è sceso sotto quota 1.300 per la prima volta dal 27 febbraio scorso. Gli analisti di Nomura fanno notare che i mercati azionari nelle ultime due settimane sono andati incontro a una correzione generalizzata: in questo contesto, l'equity giapponese ha preso il colpo più forte in relazione a un rafforzamento dello yen per varie ragioni, ma soprattutto perché, alla fine, le azioni giapponesi erano salite «molto al di sopra dei livelli giustificabili dai miglioramenti nell'economia reale». Il ritorno a una fase rialzista, aggiungono, dipenderà ora concretamente dalla ripresa dell'economia e dei profitti aziendali e non più da un generico "sentiment" positivo verso l'Abenomics (la cui luna di miele con i mercati si può considerare finita).

Non pochi analisti ritengono che la strategia di crescita economica proposta da Abe, pur puntando nelle giuste direzioni, sia poco specifica sulle misure necessarie per raggiungere gli ambiziosi obiettivi numerici fissati: una crescita annuale del 3% nominale del Pil e dei redditi per il prossimo decennio, rispetto a un "potential growth rate" stimato generalmente intorno all'1% o anche meno. Intanto sul mercato obbligazionario si manifesta una tendenza al rialzo dei tassi, con quello sul benchmark decennali salito in giornata di 1,5 punti base allo 0,87 per cento. Tuttavia cresce la sensazione che il mercato obbligazionario stia limitando la sua volatilità, nel quadro del ridimensionamento della performance della Borsa. L'asta odierna dei trentennali è risultata migliore delle previsioni. Il portavoce del governo Yoshihide Suga ha negato che le politiche dell'Abenomics non siano all'altezza delle aspettative dei mercati, sottolineando che l'economia si sta riprendendo.

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