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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2013 alle ore 17:43.
Dopo quasi dieci anni, Autogrill torna alle origini. Al Camogli, alla Rustichella, a quella ristorazione che è nel dna e rappresenta le origini del gruppo della famiglia Benetton.
Il giorno dello spin-off, la mossa attesa da tempo, coincide con la fine di un ciclo e un traguardo. Autogrill si fa in due: la vecchia Autogrill con la ristorazione; la "nuova" Wdf (world duty free) che gestirà i negozi negli aeroporti e che sarà quotata a Milano dai primi di ottobre.
È il terzo snodo cruciale nella vita di Autogrill, da quando è stata privatizzata, ha ricordato il presidente Gilberto Benetton. Nel 1999 lo sbarco negli Stati Uniti, con l'acquisizione di Hms Host, «mossa azzecatissima». Nel 2005, Autogrill, sotto la gestione di GianMario Tondato, era in una posizione «scomoda»: big mondiale della ristorazione con oltre 3 miliardi di ricavi, ma con prospettive negative. Il food and beverage aveva margini prospettici in calo, cosa che poi si è rivelata tale (e amplificata dalla crisi). Cosi Tondato decise il passo della diversificazione: l'acquisizione di Aldeasa, a cui poi seguirono Alpha e Wdf. «Oggi si compie un ciclo» ha chiosato Tondato. I duty free vivranno di vita propria e Autogrill ripartira' dalla sua vocazione originaria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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