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Questo articolo è stato pubblicato il 11 giugno 2013 alle ore 08:23.
TOKYO _ La Banca del Giappone ha deciso oggi di lasciare invariata la sua politica monetaria, evitando di introdurre nuove misure, che alcuni analisti si attendevano nella convinzione che la Boj avrebbe fatto qualcosa per rendere meno instabile il mercato obbligazionario giapponese (e di riflesso anche quello azionario). L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo, che aveva ondeggiato in una fascia ristretta in attesa dell'annuncio da parte della BoJ, ha poi chiuso in calo di 196,58 punti a 13.317,62 punti (-1,45%), in parallelo a un recupero dello yen (che si era prima indebolito) vicino a quota 98 sul dollaro.
Ieri il benchmark della Borsa giapponese era rimbalzato del 4,94% a 13.514,2 punti, risultando in calo del 15% rispetto al picco del 23 maggio scorso ma in avanzata del 9% dal 4 aprile (giorno in cui la BoJ annunciò la sua politica monetaria ultra-espansiva) e del 30% dall'inizio dell'anno. La banca centrale ha sottolineato che applicherà l'attuale politica finché non sarà ottenuto il target di inflazione del 2% e ha leggermente migliorato il suo outlook sull'economia (che "si sta riprendendo").
Anche un sondaggio governativo ha segnalato oggi un miglioramento: la fiducia delle grandi imprese risulta in netta ripresa del periodo aprile-giugno, con un indice a 5,9 rispetto al precedente 1: la maggior parte di queste imprese si attende un miglioramento delle condizioni di business nel prossimo trimestre.
La banca centrale ha certamente discusso ma non approvato l'idea di introdurre nuove misure, come l'estensione della durata dei prestiti agevolati alle istituzioni finanziarie (al tasso fisso dello 0,1%) dall'attuale anno a due-tre anni: la mossa avrebbe agevolato le banche e frenato le pressioni rialziste sui tassi a lungo, ma sarebbe probabilmente risultata in contraddizione con l'obiettivo di spronare maggiori investimenti su asset di rischio e più ampia erogazione di credito. Così oggi i tassi sul decennale nipponico mostrano un rialzo verso lo 0,865%. Per frenare il rialzo, l'istituto centrale ha già reso più frequenti i suoi acquisti di titoli di Stato nipponici. Per facilitare l'erogazione di credito bancario, comunque, la BoJ ha annunciato i primi finanziamenti nel quadro del piano annunciato nello scorso ottobre: presterà un totale di 3.150 miliardi di yen al tasso fisso dello 0,1% a 70 istituti (banche regionali comprese) che dimostrano di aver incrementato i crediti alla clientela.
Le decisioni di oggi sono state prese all'unanimità, ma il membro del board Takahide Kiuchi è tornato a sollecitare una maggiore flessibilità sul target di inflazione per renderlo meno cogente (la proposta è stata respinta di nuovo da tutti gli altri membri).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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