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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2013 alle ore 06:45.

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Il dossier Cdp-Reti comincia a prendere una forma più precisa in questi giorni. Secondo indiscrezioni sarebbe infatti ormai prossima la definizione dell'incarico che la Cassa Depositi e Prestiti affiderà a una banca. Quest'ultima curerà da advisor l'individuazione dell'investitore che dovrebbe entrare con una quota di minoranza (si parla di circa un 30%) del capitale della newco creata per contenere tutte le partecipazioni nelle società delle infrastrutture pubbliche.
Fino ad oggi in Reti Spa è presente soltanto la partecipazione in Snam, ma secondo il progetto allo studio da parte del Governo la società dovrebbe diventare il contenitore di tutti i grandi network: quindi oltre a Snam, dovrebbe confluire anche la partecipazione di controllo di Terna, ex-società delle rete elettrica che è stata scissa da Enel anni fa. Tra gli addetti ai lavori c'è chi ipotizza che anche la partecipazione nella rete Telecom Italia, se l'operazione entrerà concretamente nel vivo, potrebbe in futuro finire in Reti Spa. E, tra le quote che un domani potrebbero trovare casa nella società ci potrebbe essere anche la rete ferroviaria.
Si tratta, ovviamente, di un progetto importante che ha bisogno di nuovi capitali. Così, come dichiarato tempo fa dall'amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, sarà necessario aprire il capitale della società. Per questo motivo è stato avviato un mese fa un beauty contest con una decina di banche d'affari invitate, che in questi giorni arriverà a conclusione.
Ideali candidati per un ingresso in Reti Spa potrebbero essere i maggiori fondi sovrani che hanno come obiettivo di investimento le infrastrutture, asset che riesce a garantire una buona stabilità di cassa. Quindi, in ambienti finanziari, già vengono indicati come potenziali investitori i fondi sovrani del Qatar e di Abu Dhabi, da Adia a Mubadala. Ma interessati potrebbero anche essere i grandi fondi infrastrutturali europei.
Fra la Cassa Depositi e Prestiti e il Qatar esiste inoltre una relazione consolidata. Proprio il fondo sovrano dell'emirato ha infatti stretto alcuni mesi fa con il Fondo Strategico Italiano (braccio finanziario della stessa Cdp) una partership strategica e azionaria in Iq Made in Italy, con l'obiettivo di investire nelle società italiane del lusso. Un'alleanza che, secondo le indiscrezioni, potrebbe portare già i primi risultati a breve. Uno dei dossier sul tavolo di questa joint venture sarebbe infatti l'operazione sul capitale della maison Versace, con obiettivo la conquista di una minoranza azionaria.
Tornando invece al futuro investimento in Reti spa, c'è chi sul mercato ha trovato un nesso tra la ricerca di un investitore e il progetto di scorporo del network di Telecom Italia.
In pratica, l'ipotesi è che i capitali ottenuti possano servire per gli investimenti sulla rete fissa di Telecom Italia. Tuttavia questa ipotesi viene smentita nettamente da fonti vicine alla Cassa Depositi e Prestiti. Sembrerebbe invece più probabile che le nuove risorse possano essere destinate alle partecipazioni già in portafoglio di Reti Spa, come ad esempio il network nel gas di Snam.
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