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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2013 alle ore 14:09.
Operatori finanziari e organismi di gestione degli albi ed elenchi professionali. Non si tratta di un tema di poco conto quando parliamo delle professioni che operano nella finanza perché coinvolge migliaia di professionisti. Agenti di assicurazione, mediatori creditizi, consulenti indipendenti e promotori finanziari (50mila individui) il cui albo, diversamente dagli altri, con compiti di vigilanza viene gestito appunto da un organismo.
Il focus sul tema, esaminato anche in occasione del convegno annuale di Assoreti (l'associazione delle società che operano sul mercato con promotori finanziari) in un momento di spending review riguarda la necessità di una semplificazione. Questi organismi e gli albi collegati sarebbero troppi. Di recente anche Consob si è espressa affermando che andrebbe rivista la scelta normativa di aver previsto due albi uno per i promotori e uno per consulenti finanziari. Sono inutili e c'è un problema di sostenibilità economica. Chi sostiene le spese di questi organismi? L'effetto è stato che dal 2007, l'organismo di gestione dell'albo consulenti, seppur previsto dalla direttiva Mifid, non è mai nato. Così, visto che sarebbe obbligatoria l'iscrizione all'albo per i nuovi professionisti che vogliono esercitare l'attività, molti operano come consulenti senza avere il doveroso cappello. Solo coloro che riescono a dimostrare di essere stati consulenti già prima del 2007 oggi sono in regola.
Ma il vissuto degli organismi non finisce qui. Sono stati previsti sulla carta anche l'organismo di gestione dei Confidi, quello degli agenti di assicurazione e riassicuratori sottoposto all'Ivass, mentre operano regolarmente solo l'Oam (mediatori creditizi), sottoposto a Bankitalia e il già menzionato Apf (gestione albo promotori finanziari), sottoposto a Consob. Quest'ultimo è quello con più ampie competenze organizzative e di vigilanza e maggiore autonomia statutaria, finanziaria. Mentre sulla carta i "nuovi organismi" dovrebbero essere creati entro l'anno, la soluzione per procedere a una semplificazione ci sarebbe già: basterebbe individuare esattamente le attività che svolgono i diversi professionisti per poter procedere all'accorpamento degli albi, quando ci sono delle affinità e stabilire regole simili. Magari prevedendo all'interno degli elenchi distinti. Facilitare questo processo consentirebbe di colmare da subito alcune lacune ma soprattutto tutelerebbe meglio quegli investitori ai quali queste logiche sono taciute. Affidarsi a chi non ha il titolo per fare un certo mestiere può essere molto pericoloso.
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