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Questo articolo è stato pubblicato il 19 giugno 2013 alle ore 11:28.

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I mercati sono in attesa con il fiato sospeso. E con loro grandi imprese italiane, e meno grandi, che in questi giorni hanno sul trampolino di lancio un'emissione obbligazionaria. A partire dal gruppo Enel: la società guidata da Fulvio Conti ha in canna il primo bond ibrido, con una dimensione di almeno due miliardi, e ormai da una decina di giorni lo tiene in stand-by in attesa di una finestra meno negativa sul mercato dei capitali. Ora tutta l'attenzione è puntata sulle comunicazioni che la Federal Reserve farà stasera, a valle della riunione del Federal open market committee, sulla prospettiva di un allentamento della politica del Quantitive easing che sinora ha immesso liquidità in abbondanza sui mercati. Le Borse europee stamattina continuano a dare segnali di nervosismo; la ventata di ottimismo in apertura si è presto esaurita a conferma del fatto che non si ha la certezza di quello che potrebbe essere annunciato oggi. L'attesa è che la Fed confermi il piano di stimoli all'economia da 85 miliardi; al contempo c'è il timore che possa essere data anche un'indicazione sul quando la Banca centrale potrebbe iniziare a ridurre il piano di acquisto dei titoli pubblici e, in particolare, che quel quando sia ormai prossimo.

Le ricadute sui mercati. L'intenzione di rallentare la politica del Quantitative easing fatta balenare dalla Fed nei giorni scorsi ha innescato una fase negativa dei mercati, spingendo verso l'alto i tassi e aumentando la pressione sui rendimenti obbligazionari. L'effetto, per chi deve affacciarsi al mercato dei capitali, è quello di dover pagare una cedola ben più salata. La questione è particolarmente delicata per il gruppo Enel, perchè un bond ibrido per sua natura (a causa dei maggiori rischi impliciti per gli investitori) è più costoso di un'obbligazione senior. In un contesto di rendimenti al rialzo la società, che ha già un indebitamento di 43 miliardi, non può permettersi il lusso di emettere nuovo debito a prezzi elevati. Se fino a qualche settimana fa si immaginava un rendimento tra il 5 e il 6%, la prospettiva nella situazione attuale è che la soglia del 6 per cento possa essere facilmente superata. Meglio aspettare, dunque.

Enel potrebbe lanciare il bond ibrido lunedì. Se questa sera, però, la Fed lascerà intendere che i tempi per l'avvio di una stretta monetaria non sono poi così ravvicinati allora la fiducia tornerà ad allentare la pressione sui tassi. In una simile eventualità, Enel potrebbe rompere gli indugi e lanciare il bond ibrido già lunedì mattina. A ruota potrebbero seguire altre imprese che stanno guardando al mercato dei capitali. Non è però il caso delle Ferrovie dello Stato, alle prese con la prima emissione dedicata agli investitori istituzionali. Il lancio della prima tranche, da 500-700 milioni, nella migliore delle ipotesi non arriverà prima di luglio inoltrato. E questo non a causa dei mercati, ma di rallentamenti nella predisposizione dei documenti necessari all'emissione.

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