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Questo articolo è stato pubblicato il 20 giugno 2013 alle ore 09:22.

Venerdì 21 giugno è il solstizio d'estate. Si cambia stagione. Ed è una giornata interessante anche sui mercati finanziari perché cade il cosiddetto "venerdì delle tre streghe". Di cosa si tratta? È il giorno in cui vanno a scadenza molti contratti derivati: ci riferiamo a future, opzioni e compagnia bella. Milioni di controparti nascoste dietro computer decidono che posizione prendere sulla propria precedente scommessa per prossimi uno/tre mesi (sono queste le durate standard di questi contratti).
In realtà ogni terzo venerdì del mese è un giorno di scadenze tecniche (perché vi sono anche derivati mensili) ma il terzo venerdì di marzo, giugno, settembre e dicembre è ancora più intenso perché solo in questi quattro giorni l'anno scadono i contratti trimestrali. Molti dei quali riguardano i principali indici di Borsa, dal Dow Jones di Wall Street al DAX 30 di Francoforte fino al FTSE MIB di Piazza Affari. Quindi nei quattro giorni delle tre streghe gli scambi e i volumi si intensificano.
Va anche tenuto presente che le scadenze non scoccano alla stessa ora. Alle ore 9,00 scade il future sul Ftse Mib, mentre quella del Dax di Francoforte è fissata per le 13. Un'ora prima scadono i future sull'Eurostoxx 50, tra i più scambiati e gettonati dagli investitori europei. Nel pomeriggio (ora italiana) vanno in scadenza i future sugli indici americani a partire dalle 15.30 quando apre Wall Street.
«Giornata sempre molto importante quella delle tre streghe, data in cui coincidono le scadenze trimestrali di titoli, opzioni e future sui titoli e sugli indici, gli investitori chiudono o spostano le scadenze dei loro contratti alla data successiva generando molto spesso un forte aumento di volatilità sui mercati e anche repentini cambi di direzionalità da parte dei mercati intraday - spiega Marco Dall'Ava, head of research di Xtb Italia -. Molto "pericolosa" questa scadenza soprattutto quando ci si trova su mercati in prossimità dei massimi/minimi di periodo e per chi ritiene che la tendenza proseguirà anche nei mesi a venire. Con una buona percentuale i mercati tendono a definire dei top/bottom in concomitanza con queste scadenze prime di invertire la tendenza del sottostante in questione».
I volumi aumentano anche perché molti investitori passano dalla scadenza del giorno a quella successiva operando il cosiddetto rollover. C'è una differenza in questo tra Europa e Usa. «In America il rollover si fa un po' prima del giorno della scadenza -. Lo dimostra il fatto che in questi giorni il contratto più scambiato è già quello di settembre (prossima scadenza, ndr) mentre in Europa ci si sta concentrando su quello del 21 giugno», spiega Davide Biocchi trader professionista e vincitore nel 2007 del premio Top trader di Borsa italiana.
C'è il rischio che aumenti la volatilità? «Di per sè non c'è un legame diretto tra aumento dei volumi e volatilità - continua -. Però è anche vero che in molti casi gli investitori possono trarre spunto dalla scadenza di future e opzioni per cambiare posizione sui mercati. In questo caso la volatilità aumenta. Per questo motivo se un trader non ha particolari esigenze per intervenire sul mercato potrebbe rimandare le operazioni per non cadere nella trappola della volatilità».
L'importante per un trader è, in queste giornate di scadenze tecniche, essere pronto ad agire in fretta. «Bisogna essere preparati a potenziali slippage di mercato, sia positivi che negativi» sottolinea Matteo Paganini, capo analisi del DailyFx/Fxcm.
Nel giorno delle tre streghe i trader vanno a verificare gli strike (valore dell'opzione) su cui si è concentrato il maggior numero di open interest (numero di contratti aperti) e quei valori su cui ci sono moltissimi contratti aperti a volte possono fungere da prezzo calamita.
Ma va ribadito che il giorno delle tre streghe non è un market mover ma è, molto più semplicemente, un giorno tecnico dove possono aumentare gli scambi dove molti trader possono canalizzare nuovi trend di Borsa, alla luce di quello che può emergere da alcuni market mover.
A proposito di market mover quello di questa settimana è stato senza dubbio la decisione di politica monetaria adottata dalla Federal Reserve ieri sera con il discorso del governatore Ben Bernanke che ha aperto le porte a una graduale riduzione, già entro quest'anno, del piano di allentamento quantitativo (iniezione di liquidità) pari a 85 miliardi di dollari al mese. Indicazioni che hanno innescato una chiara reazione dei mercato con l'impennata del dollaro e dei tassi dei Tbond americani che a cascata ha condizionato l'andamento dei principali titoli di Stato europei i cui rendimenti sono in netta risalita. Un fenomeno che ha interessato sia i bond dei Paesi periferici come l'Italia e la Spagna che quelli dei Paesi "core" come la Germania.
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