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Questo articolo è stato pubblicato il 21 giugno 2013 alle ore 09:18.

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Mediobanca svaluta le quote Telco e Rcs. Nagel: «Usciremo dai patti». E prepara la vendita delle quote

Mediobanca uscirà dai patti di sindacato di Rcs e Telco (controllante di Telecom Italia). L'uscita è in programma nelle prime finestre utili che sono a settembre 2013. Se per caso il patto della società editrice del Corriere della Sera dovesse essere disdettato dai soci in anticipo, dopo l'aumento di capitale, allora l'uscita in quel caso sarebbe anticipata. L'amministratore delegato, Alberto Nagel auspica, in ogni caso, che l'intesa venga ridiscussa in tempi stretti. Tanto da aprire a un possibile confronto con gli azionisti fuori patto immediatamente a valle della conclusione della ripatrimonializzazione. Una sorta di apertura a Diegio Della Valle. Nagel ha poi parlato anche delle altre due partecipate chiave: Generali e Telecom. Sulla prossima vendita di un 3% del Leone, il manager ha assicurato che «non è detto che per forza avverrà sul mercato. Non lo dico - ha aggiunto - perché c'è già un'ipotesi, tuttavia trovare un partner per aiutare lo sviluppo in alcune aree geografiche e che sostenga la governance» potrebbe rientrare nella funzione di «appoggio» che comunque Mediobanca vuole dare. Riguardo alle tlc, il manager di Piazzetta Cuccia ha precisato che lo scorporo della rete Telecom è «concepibile ma devono essere molto visibili i vantaggi» e che dalla Cina non è arrivata alcuna proposta per il 10% di Telco.

L'uscita dai patti di sindacato, a cui Mediobanca non ha intenzione di partecipare più, rientra nella nuova strategia di Piazzetta Cuccia, disegnata dal Piano 2014-2016, che viene illustrato oggi alla comunità finanziaria. Il titolo è stato sospeso in Borsa, dopo aver perso più del 5% e successivamente riammesso alle contrattazioni con una perdita superiore al 6 per cento

Nel piano è previsto il passaggio di tutte le partecipazioni detenute, ad esclusione di Generali, nel comparto «titoli disponibili per la vendita». Anche la partecipazione nel Leone (attualmente al 13,24%), peraltro, sarà limata: Mediobanca cederà il 3% della compagnia assicurativa nel prossimo triennio al ritmo dell'1% all'anno.


Mediobanca procederà inoltre a svalutare le partecipazioni possedute dal prezzo di carico all'attuale prezzo di mercato. Le svalutazioni riguardano in particolar modo le quote detenute in Rcs e Telco per un controvalore di circa 400 milioni di euro. Le svalutazioni verranno fatte immediatamente, tanto che queste porteranno a far chiudere all'istituto il bilancio 2012-2013 con una perdita di circa 200 milioni di euro. Tutti i possessi azionari, esclusa Assicurazioni Generali, spiega una nota di Mediobanca, sono stati classificati al comparto «titoli disponibili per la vendita» e per questo il loro valore portato a quello di mercato. Generali non è interessata dalle svalutazioni anche perché il suo valore di carico è inferiore agli attuali corsi di mercato.

Per quanto riguarda invece l'assetto di Mediobanca, l'amministratore delegato Alberto Nagel ha affermato che il patto di sindacato «con il management ha sempre avuto un atteggiamento di supporto molto forte in tutti questi anni su tutte le scelte, anche non ovvie». «Il patto ha sempre avuto un ruolo di sostegno e di aiuto, non di interferenza», ha continuato il manager, aggiungendo che «dal mio punto di vista se si va avanti con questa logica e la corporate governance viene mantenuta con un patto di sindacato presente ma che progressivamente, senza sbalzi, favorisce un maggior flottante aumenta il valore della banca». Per quanto riguarda la possibilità che ci sia qualche uscita dal patto, che vincola il 42% di Mediobanca, Nagel ha detto che «non abbiamo indicazioni di soggetti che vogliono uscire, tranne quelli che devono uscire, come Fondiaria, per questioni di Antitrust».


Quanto alle necessità di capitale, «Mediobanca è un animale un po' diverso: non ha fatto aumenti e non ne ha bisogno. Non ne ha fatti da 15 anni, mentre il sistema bancario italiano ha raccolto 36 miliardi di euro» ha detto Nagel presentando il nuovo piano strategico.


Tra gli obiettivi del piano 2014-2016 di Mediobanca c'è inoltre la crescita dei ricavi bancari a un tasso medio annuo del 10%, per raggiungere quota 2,1 miliardi a fine 2016. Novità di rilievo anche per CheBanca!: l'obiettivo è che arrivi a generare utili nel 2016.
Nell'arco del piano è poi attesa una crescita della raccolta complessiva della controllata a un tasso medio annuo del +5%, per arrivare ai 14 miliardi. Nello stesso periodo si prevede inoltre di triplicare il numero dei conti correnti da 120mila a 300mila per un miliardo di euro di controvalore. Novità di rilievo è infine la decisione di sviluppare l'offerta di prodotti di risparmio gestito, con l'obiettivo di raggiungere i 2 miliardi di asset gestiti entro l'orizzonte di piano, cui si aggiungeranno altri 2 miliardi di titoli in risparmio amministrato.

In una giornata caratterizzata dal segno più a Piazza Affari dopo il crollo di ieri, il titolo Mediobanca è il peggiore dell'indice Ftse Mib: con una flessione superiore al 4%.

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