Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 06:48.

My24


CANBERRA
L'australiana Rio Tinto ha deciso di rinunciare alla vendita, già pianificata, del suo business nei diamanti, valutato circa 2 miliardi di dollari, in un contesto negativo per i mercati e per la vendita di asset minerari. Il gesto è probabilmente il primo di una serie di decisioni simili, che porteranno alla rinuncia di dismissioni da parte del terzo maggior gruppo mondiale nelle materie prime in un momento in cui i compratori sono diventati sempre più cauti.
«Abbiamo interessi di grande valore nel settore dei diamanti e siamo ben posizionati per garantire una capitalizzazione in momenti positivi sui mercati – ha commentato Alan Davies, chief executive della divisione Diamonds & Minerals di Rio – Tuttavia, dopo aver considerato un numero alternativo di opzioni strategiche, abbiamo capito che per garantire il massimo valore per gli azionisti l'unica via era mantenere questo business».
Rio Tinto aveva messo in vendita le sue miniere di diamanti nel marzo 2012, dopo che la rivale Bhp Billiton aveva fatto altrettanto. Bhp ha tuttavia vinto la corsa alle dismissioni lo scorso novembre, quando ha trovato un compratore nella canadese Harry Winston, ora chiamata Dominion Diamond Corp.
La stessa società è co-proprietaria della miniera Diavik con Rio Tinto e aveva espresso l'intenzione di rilevare la quota di Rio (pari al 60%), ma non era interessata al resto del business dei diamanti del colosso australiano. Altre opzioni considerate da Rio includevano l'entrata in Borsa della sezione londinese dedicata ai diamanti, ma le condizioni depresse dei mercati delle commodities l'hanno spinta a desistere.
Ora a Rio Tinto rimane una patata bollente: le operazioni diamantifere in Australia, Canada e Zimbabwe hanno riportato perdite per 43 milioni di dollari nel 2012, rispetto a un profitto di 10 milioni generato l'anno precedente. Più in generale, è un periodo sfortunato per il gruppo che ha cercato di vendere asset anche nei minerali ferrosi, nel rame, nel carbone e nell'alluminio per ridurre l'indebitamento (il debito netto è pari a 19 miliardi di dollari), tagliare i costi e garantire maggiori ritorni agli azionisti. Mentre Bhp è riuscita a incamerare 4,6 miliardi di $ grazie a una serie di dismissioni, Rio Tinto è riuscita solo a cedere la miniera di rame Eagle per 325 milioni.
In particolare Rio sta cercando fin dal 2011, senza successo, della Pacific Aluminium, in cui ha riunito una serie di asset nell'alluminio. Tuttora in attesa di un acquirente sono anche la sua quota di maggioranza nella Iron Ore Company of Canada, la miniera carbonifera di Clermont, il 29% della Coal & Allied, e la minera di rame North Parkes in Australia.
Secondo gli analisti la vendita di North Parkes, che potrebbe fruttare 800 milioni di $, è vista come la più probabile. Rumors di mercato indicano tuttavia che l'unico acquirente rimasto sarebbe Oz Minerals, sotto pressione da parte degli azionisti che chiederebbero all'azienda di strappare un prezzo superconveniente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Listino azionario italia

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Principali Indici

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.

Shopping24

Dai nostri archivi