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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2013 alle ore 07:09.

Wall Street è riuscita a risollevarsi rispetto ai minimi visti nel durante, ma la prima giornata della settimana si è chiusa comunque in rosso proseguendo il trend visto nell'ottava scorsa, in cui gli indici avevano lasciato sul terreno il 2% circa.
A preoccupare gli investitori sono stati principalmente due fattori: il persistere dell'ipotesi che la Federal Reserve possa rallentare, magari già a settembre, il ritmo con cui acquista Treasury e bond ipotecari, e la paura di un credit crunch in Cina.
Non a caso ieri Goldman Sachs si è unita al coro di banche i cui uffici studi avevano già tagliato le prospettive di crescita della seconda economia al mondo.
Il Dow Jones ha perso 139,84 punti, lo 0,9%, a quota 14.659,56. L'indice delle 30 blue chip era arrivato a perdere fino a 248 punti, complici - almeno secondo quanto si mormora tra le sale operative - di ordini di vendita da parte di hedge fund. Questi ultimi spesso cercano profitti atrraverso posizioni short, ossia scommettendo sul ritracciamento di una determinata asset class (in questo caso l'azionario).
L'Standard & Poor's 500 ha ceduto 19,34 punti, l'1,2%, a 1.573,09 chiudendo così sui minimi di nove settimane. Tutti i 10 settori hanno terminato le contrattazioni in ribasso. Sul fondo i finanziari (-1,80%, ma erano arrivati a perdere oltre il 2%), i titoli energetici (-1,53%) e i tecnologici (-1,39%).
Il Nasdaq ha segnato un -36,49 punti, l'1,1%, a quota 3.320,76.
A permettere un recupero dei listini sono state le parole di una serie di funzionari della Federal Reserve, che hanno tentato di ridimensionare il modo negativo con cui la settimana scorsa il mercato ha interpretato le parole di Ben Bernanke. Il governatore aveva aperto al cosiddetto tapering ma se - e solo se - la ripresa economica sarà tale da poterlo permettere.
E così si è fermato lo stop al sell-off dei Treasury, colpiti già nella prima mattinata americana: il rendimento del decennale si era portato oltre il 2,6% per la prima volta dall'inizio dell'agosto 2011 ma ha poi chiuso al 2,546%. Il titolo di stato benchmark soltanto il primo maggio scorso viaggiava intorno all'1,621%.
Nelle materie prime il greggio ha guadagnato l'1,6% a 95,18 dollari al barile mentre l'oro ha ceduto l'1,1% a 1.276,80 dollari l'oncia, nuovi minimi di 52 settimane.
Nel valutario, il dollaro è scivolato contro euro e yen.
A livello societario, Apple è riuscita a riaggrappare la soglia dei 400 dollari chiudendo comunque in calo (-2,65%) in scia a una serie di bocciature degli analisti.
Rally per Vanguard Health Systems: +67% dopo che l'operatore ospedaliero ha trovato un accordo per essere acquisito da Tenet Healthcare (+4,5%), che mette sul piatto 1,63 miliardi di dollari.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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