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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2013 alle ore 06:51.

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ROMA.
Che Gianni De Gennaro sia uno sbirro nella sua quintessenza, è indiscutibile. Ma sarebbe quantomeno superficiale ridurlo soltanto a un ex poliziotto. In realtà già dal 2000 al 2007, come capo del dipartimento di Pubblica sicurezza - non è solo polizia di Stato ma anche coordinamento con Arma e Finanza – De Gennaro raccoglie la lezione straordinaria del suo maestro, Vincenzo Parisi, e poi scatena la riorganizzazione di una struttura di quasi 270mila persone con un assetto amministrativo e logistico che è ancora oggi quello in vigore. Le congratulazioni già giunte e in arrivo parlano di «un uomo delle istituzioni»: principio che vale certo anche per la presidenza di Finmeccanica, oggi a maggior ragione. E al di là del prestigio della nomina, l'ex prefetto non ha nascosto ai suoi amici più fidati la tensione e la consapevolezza di una sfida durissima. Eppure, anche se non si potrà ripetere tale e quale a piazza Montegrappa, la sua capacità di innovazione nel dipartimento di Ps è stata un fatto: nel 1991 ha inventato, per esempio, la Direzione investigativa antimafia, prima struttura interforze contro Cosa Nostra, e la Polizia Postale nel 1999, primo nucleo specializzato contro i reati telematici. Non si è mai tirato indietro, fino ad affrontare il campo minato del G8 di Genova del 2001: la vicenda giudiziaria lo travolge ma alla fine la Cassazione lo assolve. Con i servizi segreti, prima capo del Dis (dipartimento informazioni e sicurezza) e poi sottosegretario, ha dato attuazione a una riforma difficilissima da mettere in pratica vista l'ostilità e la resistenza delle burocrazie - quelle, soprattutto - al cambiamento. Senza contare che gli uomini più vicini a lui nell'avventura in Polizia oggi hanno tutti poltrone di alto prestigio. Da Antonio Manganelli, che De Gennaro ancora piange, a Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto all'Interno; da Pasquale Piscitelli e Nicola Cavaliere, vicedirettori al Dis e all'Aisi, a Giuseppe Pecoraro, prefetto di Roma; fino ad Alessandro Pansa, in sella al dipartimento Ps. Un gruppo di dirigenti dello Stato che dimostra come «fare squadra» e non è poco. De Gennaro potrà replicarlo anche a Finmeccanica.
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