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Questo articolo è stato pubblicato il 12 luglio 2013 alle ore 06:50.

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L'aggiornamento sull'aumento di capitale e sul piano industriale, la cessione della controllata Dada a Naguib Sawiris, il punto sulle manifestazioni d'interesse e sulle proposte preliminari in arrivo per l'immobile del gruppo editoriale di via san Marco a Milano, previste per la prossima settimana.
Tanta carne al fuoco per il consiglio di amministrazione di Rcs, guidato dall'amministratore delegato Pietro Scott Jovane, per il quale arriva finalmente il momento di tirare le somme.
Ottenuto l'obiettivo sull'aumento di capitale, è stato messo a posto anche un altro pezzo del mosaico: con il via libera definitivo alla vendita del 54,6% di Dada alla Orascom Tmt Investments, la società d'investimento fondata dall'imprenditore egiziano Naguib Sawiris.
Negli ultimi giorni sono stati decisi anche i valori, oltre che la tempistica dell'operazione. L'enterprise value (cioè il valore d'impresa) riconosciuto da Orascom è infatti pari a 83 milioni di euro e corrispondente a un equity value di 55 milioni di euro. Alla chiusura dell'operazione Orascom lancerà un'Opa su tutta Dada.
Per Rcs, affiancato dai consulenti di Mediobanca e di Labruna Mazzotti Segni, il beneficio finanziario atteso dalla transazione, incluso il deconsolidamento al 100% della posizione finanziaria netta della controllata Dada, è stimato in circa 58 milioni di euro.
Orascom, che nell'operazione è stata assistita da White&Case, effettuerà l'acquisto di Dada tramite Libero Acquisition, cioè l'unità con la quale l'investitore egiziano Naguib Sawiris ha mantenuto (dopo la vendita di Wind ai russi di Vimpelcom) la propria presenza in Italia.
A Orascom Tmt Investments fanno capo inoltre le altre partecipazioni del miliardario egiziano in Europa, Usa e Medio Oriente nelle telecomunicazioni, nei media digitali e negli asset tecnologici.
«L'investimento in Dada – ha spiegato Naguib Sawiris – conferma l'impegno a lungo termine di Orascom Tmt Investments nel continuare a ricoprire un ruolo strategico nello sviluppo del settore delle Tmt in Italia, nonché il nostro interesse ad esplorare ulteriormente le opportunità offerte da questo Paese». Altro tema sul tavolo del consiglio di amministrazione è stato quello relativo alla dismissione dell'immobile di via San Marco a Milano. Settimana prossima sarebbero attese le prime offerte, anche se preliminari, per il palazzo.
Il perimetro di cessione riguarda tre lotti per complessivi 27mila metri quadrati, compresi parcheggi e sotterranei. È, invece, esclusa la sede storica del Corriere della Sera in via Solferino.
Difficile dire quali saranno le offerte dei possibili compratori, anche se le indiscrezioni riferiscono di valutazioni abbastanza più basse rispetto alla valutazione che Rcs Mediagroup ha dell'immobile.
La zona resta infatti una delle più centrali e prestigiose di Milano, ma sulla cessione pesa la necessità per il potenziale compratore di trovare un nuovo affittuario, visto che i lotti saranno ceduti da Rcs praticamente vuoti.
Inoltre altro nodo di rilievo sarà quello del cambiamento della destinazione d'uso del palazzo, che deve essere riconvertito in residenziale o in alberghiero. Così, tra gli addetti ai lavori, si parlerebbe di una valutazione compresa tra i 100 e i 200 milioni di euro. Tra i gruppi che dovrebbero fare un'offerta, secondo i rumors, ci sarebbero Prelios e Blackstone. Si parla, inoltre, di qualche fondo opportunistico e delle casse previdenziali.
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