La notizia dell'arresto di tre membri della famiglia Ligresti è segnalata in queste ore anche sui siti della stampa estera. Si tratta di "uno dei più potenti clan d'affari" d'Italia, nota il Wall Street Journal nell'informare che la polizia italiana ha disposto la custodia cautelare nei confronti dei Ligresti nell'ambito dell'inchiesta per determinare se vi siano state "violazioni delle regole di Borsa nel 2011, quando possedevano e gestivano una compagnia di assicurazioni italiana", la Fondiaria Sai.

Salvatore Ligresti è ai domiciliari, le figlie Jonella e Giulia in carcere, il figlio Paolo ricercato. Arrestati anche due ex amministratori delegati, Fausto Marchionni ed Emanuele Erbetta e l'ex vicepresidente di Fonsai Antonio Talarico.
L'anno scorso, ricorda il Wsj, Fondiaria Sai – in cui la famiglia Ligresti deteneva una quota di controllo – ha deciso la fusione con un rivale più piccolo (Unipol, ndr) e "ora i Ligresti sono azionisti di minoranza nella nuova società".
Il Wsj spende qualche riga per spiegare che in Italia i Pm possono chiedere l'arresto e la carcerazione preventiva se gli inquirenti ritengono che ci sia pericolo che le prove siano manomesse, che possano essere commessi altri reati o che ci sia pericolo di fuga. I sette sono indagati con l'ipotesi di reato di falso in bilancio nel 2010 e manipolazione di mercato nel 2011.

Particolarmente tempestivo nel rilanciare la Reuters, il sito del quotidiano economico francese Les Echos. L'agenzia ricorda che Unipol l'anno scorso aveva accettato di "volare in soccorso" di Fonsai, ma il loro "complesso" accordo ha preso del ritardo a causa di ostacoli regolamentari e legali.
"In cella tutta la famiglia Ligresti", titola il sito del quotidiano svizzero Il Corriere del Ticino, aggiungendo che secondo i finanzieri il figlio Gioacchino Paolo "forse" si troverebbe in Svizzera.

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