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Questo articolo è stato pubblicato il 18 luglio 2013 alle ore 22:28.

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Google e Microsoft deludono le attese, i titoli scivolano in Borsa

Microsoft non batte le stime degli analisti registrando ricavi per 19,9 miliardi di dollari, in calo del 10% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente e contro attese per 20,73 miliardi. A penalizzare il gigante dei software è stato un taglio ai prezzi dei tablet Surface RT ha pesato sui conti del gruppo per 900 milioni di dollari.

Il colosso di Redmond nel trimestre che si è concluso il 30 giugno scorso ha messo a segno profitti per 4,97 miliardi di dollari contro perdite da 492 milioni di dollari viste nell'anno prima. In termini di utili per azione, il risultato è passato a 59 centesimi da un rosso di 6 centesimi ad azione. Al netto di voci straordinarie il dato si é fermato a quota 52 centesimi. Il mercato contava su un dato a 75 centesimi per azione.

Sulla debole performance del titolo pesa anche il rallentamento del mercato dei personal computer. Le buone notizie per la casa di Redmond arrivano invece dal settore della fornitura alle imprese, che ha fatto registrare un balzo delle vendite del 14% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, raggiungendo quota 7,2 miliardi di dollari. Il risultato negativo segue l'annuncio, arrivato la settimana scorsa, di un piano di ristrutturazione voluto dall'amministratore delegato Steve Ballmer che prevede di puntare tutto sui servizi e i dispositivi mobili.

In attesa dei conti, arrivati dopo la chiusura di Wall Street, il titolo ha ceduto lo 0,84% a 35,44 dollari per azione. Nell'after-hours è stato punito arrivando a perdere quasi il 7% a 33,09 dollari per azione circa.

Anche la trimestrale di Google delude le attese degli analisti. Mountain View ci sta provando ma per il momento il tentativo di convincere sempre più inserzionisti pubblicitari a mettere a punto campagne pensate ad hoc per i dispositivi mobili non sta dando i frutti sperati. La prova sta nei conti del secondo trimestre, che hanno deluso sul fronte sia degli utili sia dei ricavi. Non a caso il titolo del motore di ricerca è arrivato a perdere il 5% (pari 50 dollari) nell'after-hours ieri sera a Wall Street. L'idea è semplice: gran parte delle ricerche online vengono effettuate con Google attraverso tablet e smartphone ma su questi dispositivi le pubblicità costano meno rispetto a quelle a cui i consumatori accedono stando seduti alla scrivania utilizzando un tradizionale personal computer. I dati parlano chiaro: il numero di volte che gli internauti hanno cliccato su un messaggio promozionale è cresciuto del 23% rispetto al secondo trimestre del 2012 ma il cosiddetto «cost-per-click» - il prezzo versato dagli inserzionisti a Google ogni volta che un utente clicca su una pubblicità presente sul motore di ricerca - è sceso del 6%, peggio del -3% atteso dagli analisti e del -4% registrato nel trimestre precedente. È proprio questo il fronte che preoccupa gli osservatori, che si domandano se il focus sul settore mobile sia davvero destinato a dare benefici per Google. D'altra parte, i prezzi in questione sono in calo dal quarto trimestre del 2011.

Eppure il gruppo sembra convinto delle proprie scelte, come l'introduzione di un nuovo sistema pubblicitario pensato proprio per spingere gli inserzionisti a puntare sui dispositivi mobili, dove i consumatori trascorrono chiaramente più tempo. «Lo spostamento da uno schermo a più schermi insieme alla mobilità creano opportunità immense per Google», ha dichiarato in una nota l'amministratore delegato Larry Page, che ha aggiunto: «con più dispositivi, più informazioni e attività online senza precedenti, le potenzialità per migliorare la vita delle persone sono immense come non mai». Durante la conference call il direttore finanziario Patrick Pichette ha spiegato che «chiaramente [l'attività] mobile ha qualche effetto [sui conti]» ma in generale «la salute del business» é positiva. I ricavi da pubblicità, la fonte principale dei ricavi di gruppo, sono in fondo cresciuti del 15% nei tre mesi terminati il 30 giugno scorso. I ricavi totali sono aumentati del 19% a 14,11 miliardi di dollari, meno di quota 14,46 miliardi attesa dagli analisti. Gli utili hanno raggiunto i 3,23 miliardi di dollari, in rialzo del 16% (lo stesso incremento visto nel primo trimestre) dai 2,79 miliardi del secondo trimestre del 2012. In termini di utile per azione il risultato é passato a 9,54 dollari da 8,42 dollari. Il mercato contava su quota 10,78 dollari. A pesare sui profitti é stata la controllata Motorola, che sta lavorando all'anti-iPhone Moto X. Il produttore di smartphone ha registrato una perdita operativa di 342 milioni di dollari, in peggioramento rispetto al rosso da 199 milioni dell'anno prima. Il totale dei dipendenti a fine giugno è sceso a 44.777 rispetto ai 53.891 di fine marzo. Il personale a tempo pieno nella divisione Motorola è stato dimezzato nel trimestre a 4.599 persone. In attesa dei conti, arrivati a mercati chiusi, il titolo Google aveva ceduto lo 0,86% a 910,68 dollari per azione.

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