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Questo articolo è stato pubblicato il 19 luglio 2013 alle ore 08:10.
TOKYO _ Nell'ultima giornata dei mercati prima delle elezioni politiche sono tornate oscillazioni violente sulla Borsa giapponese e l'indice Nikkei ha chiuso in ribasso dell'1,48% a quota 14.589,91, dopo esser salito a inizio giornata fin quasi a 15mila punti. Il Nikkei aveva prima tratto spunto dal nuovo record di Wall Street (seguito a dati macroeconomici Usa che rilanciano la prospettiva del "tapering" da parte della Federal Reserve) e dalla debolezza dello yen per evidenziare una tendenza nettamente rialzista.
Poi, già in mattinata, ha cominciato a precipitare di centinaia di punti. Dopo i continui guadagni dei giorni scorsi il Nikkei risultava trattato all'8% sopra la media mobile degli ultimi 25 giorni, con un surriscaldamento che sul finire dell'ottava ha indotto ingenti vendite sul mercato dei future da parte degli investitori intenzionati a "blindare" i recenti guadagni. La divisa nipponica si è avvicinata a quota 101 sul dollaro _ e 132 sull'euro _ , ma poi è tornata a rafforzarsi intorno a quota 100 sul biglietto verde. Le elezioni politiche di domenica 21 luglio dovrebbero dare un'ampia maggioranza alla coalizione guidata dal primo ministro Shinzo Abe anche alla Camera Alta e permettere quindi al premier di controllare entrambi i rami del parlamento e governare con una certa decisione per circa tre anni senza preoccuparsi di nuovi appuntamenti elettorali. Gli investitori internazionali lo attendono alla prova del terzo pilastro dell'Abenomics, ossia un piano di riforme strutturali per il rilancio sostenibile dell'economia. Tuttavia alcuni temono che una affermazione troppo netta di Abe possa innescare un eccesso di fiducia nei dirigenti politici giapponesi, fino a spingerli a perseguire una agenda nazionalista in grado di aumentare le tensioni regionali, con potenziali riflessi economici negativi.
Tra i singoli titoli, si segnala quello del gruppo Sharp, dopo le indiscrezioni del quotidiano Nikkei secondo cui potrebbe chiedere supporto finanziario a due aziende industriali per rafforzare le sue finanze: si tratta di Lixil (il gruppo di attrezzature e impianti per edilizia e casa, che l'anno scorso ha acquistato Permasteelisa) e l'azienda di macchinari Makita Corp.. Entrambe dovrebbero essere disposte a investire 10 miliardi di yen l'una del travagliato gruppo di elettronica (lo stesso quotidiano, però, ipotizza anche un aumento di capitale).
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