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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2013 alle ore 06:47.

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Dopo mesi di disinvestimenti Telefonica si prepara a una nuova acquisizione. Il gruppo delle tlc ha confermato ieri le trattative per rilevare le attività tedesche di telefonia mobile dell'olandese Kpn, una mossa che permetterebbe agli spagnoli di reggere il confronto in Germania con i padroni di casa di T-Mobile (Deutsche Telecom) e con Vodafone. L'obiettivo sarebbe fondere E-Plus (questo il nome della società oggetto del negoziato) con Telefonica Deutschland - la filiale del gruppo iberico quotata a Francoforte lo scorso ottobre - per creare un colosso da oltre 16 miliardi di dollari. Secondo le indiscrezioni che dalle agenzie internazionali rimbalzano in Spagna (dove Telefonica ha dovuto ammettere il negoziato alla Cnmv, la Consob locale), il gruppo guidato da Cesar Alierta potrebbe sborsare circa 4,5 miliardi fra cassa ed azioni, assicurandosi così più del 50% della nuova realtà, in cui gli olandesi resterebbero come azionisti di minoranza. La notizia ha fatto crescere ieri il titolo di Telefonica dell'1,2%, mentre Kpn è volata con un rally di oltre il 10%. Non c'è da stupirsi: sommare la filiale tedesca del gruppo spagnolo a E-Plus comporterebbe sinergie stimate da City in 4 miliardi di euro e una quota del mercato mobile tedesco vicina al 40%.
L'operazione è in realtà un deal annunciato da anni e finora mai completato: i contatti fra Kpn e Telefonica sarebbero ricominciati nello scorso aprile, un po' perché nel frattempo il gruppo di Alierta è riuscito a fare cassa (1,4 miliardi con la sola Ipo di Telefonica Deutschland), un po' perché la crescente pressione sul mercato tedesco ha spinto entrambi i contendenti a ridurre i costi. Inoltre, nel sempre più intrecciato mondo delle tlc, è stata determinante la spinta di Carlos Slim: il magnate messicano, attraverso la sua America Movil (in America Latina feroce concorrente di Telefonica), è azionista di Kpn. La società olandese però è pesantemente indebitata e si confronta con un mercato domestico molto competitivo: questi problemi hanno costretto Slim a svalutare di 1,7 miliardi di euro la propria partecipazione; un fatto che secondo fonti di mercato avrebbe contribuito ad accelerare ulteriormente le trattative per la cessione di E-Plus.
Mentre i consigli di amministrazione definiscono i dettagli, alcuni ostacoli rimangono però sul cammino della fusione: in primo luogo, come sempre in questi casi, bisogna aspettare il via libera delle autorità antitrust che si dovranno pronunciare sulla concentrazione del mercato tedesco della telefonia mobile, destinato a passare da quattro a tre operatori. Inoltre resta aperto anche il capitolo dell'indebitamento di Telefonica, che da tempo ha attuato una strategia di dismissione per riportare a livelli più sostenibili la propria esposizione finanziaria: solo un mese fa l'agenzia di rating Fitch aveva indicato in un report la necessità del gruppo iberico di aumentare gli sforzi per portare, come previsto entro fine anno, il debito a 47 miliardi dai 51 del primo trimestre del 2013.
Resta il fatto che in attesa di movimenti sullo scenario italiano (dove Telefonica siede in Telco e guarda alle mosse di Telecom) il gruppo spagnolo dimostra di essere protagonista su molti fronti. Prima di ieri infatti i mercati si erano già scaldati verso metà giugno, quando sui giornali iberici era circolata l'indiscrezione di un approccio da parte dell'americana AT&T per una fusione - poi sfumata - da oltre 70 miliardi di euro.
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