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Questo articolo è stato pubblicato il 07 agosto 2013 alle ore 07:11.
Se gli States arrancano, l'oracolo di Omaha non perde quota. Se gli States volano, l'oracolo vola. Più alto di tutti. La Berkshire Hathaway di Warren Buffett ha chiuso il secondo trimestre dell'anno con un rimbalzo del 46% degli utili (4,5 miliardi) e del 16% dei ricavi (44,69 miliardi). Spiazzando gli analisti. E confermando una delle pochissime certezze di Wall Street: Buffett. Perché gli unici oracoli degni della definizione, nel saliscendi dei mercati americani e mondiali, sono quelli che filtrano dal suo quartier generale del Nebraska.
In realtà qualsiasi etichetta va stretta al terzo uomo più ricco della terra, un gradino sotto l'amico Bill Gates nella classifica Forbes 2012. C'è il miliardario anomalo che intuisce i labirinti della finanza mondiale senza aver mai capito - per sua ammissione - come funzioni la segreteria telefonica. C'è il democratico che irrita la vecchia guardia repubblicana del Senato proponendo la "Buffett Rule", la tassa sulla ricchezza, un'aliquota del 30% sui redditi superiori ai 500mila dollari per i singoli cittadini e al milione per le coppie. E c'è, appunto, il veggente del value investing, artefice di un gruppo con partecipazioni dalle ferrovie, all'informatica, ai gelati.
È l'ennesimo colpo messo a segno. Ma anche una spia del riassestamento economico degli Stati Uniti, in filigrana al puzzle di partecipazioni della holding del Nebraska: dall'American Express alla GlaxoSmithKline, dal brand storico della Fruit of the Loom al colosso Ibm. La diversificazione delle quasi 80 società è l'ago che fa pendere sempre in positivo la bilancia del gruppo di Buffett. Come ha sottolineato il quotidiano francese Le Figaro, in un trimestre dove un settore focale per la holding come le assicurazioni hanno reso meno del solito (530 milioni di dollari contro i 620 totalizzati nel periodo analogo del 2012), i conti di Buffett si sono aggiustati con il portafoglio di investimento. E non di poco: tra aprile e giugno le plusvalenze sui derivati hanno fruttato fino a 622 milioni di dollari. Con il valore contabile dei titoli di classe A che cresce di 2 punti percentuali, a 122.900, mentre i competitors diretti Allstate, American International Group e Travelers misurano cadute del 4,2, 2,1 e 2%.
Buffett lo ha sempre teorizzato: meglio investire in azioni che in bond, con l'acquisto in blocco di titoli e società. Tra i nuovi arrivi compare H.J. Heinz Company, leader mondiale in ketchup e condimenti, comprata a 28 miliardi di dollari con il gruppo brasiliano 3G Capital. E tra le prossime voci "in carrello" si parla della NV Energy, principale società di rifornimento elettrico del Nevada, in ballo per 6 miliardi di dollari. Tasselli che si aggiungono alla lista della Berkshire Hathaway. E dell'impero di Buffett, il miliardario liberal che non ama internet e sognava una tassa sui super-ricchi come nuova frontiera della sua America.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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