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Questo articolo è stato pubblicato il 23 agosto 2013 alle ore 06:53.

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Ormai a Siena è caccia al nome del futuro presidente della Fondazione Mps. Del resto mentre si avvicina la data del 27 agosto, quando la Deputazione Generale si riunirà di nuovo per designare i vertici dell'ente senese, le posizioni tra i membri della Deputazione e i rispettivi enti nominanti sono ancora distanti e nel frattempo non è emerso un profilo capace di creare consenso e mettere tutti d'accordo. Per altro l'ex giudice costituzionale, Enzo Cheli, del quale correva il nome tra le vie della città nei giorni scorsi, ha detto no a una sua possibile candidatura. Si tratta del secondo rifiuto, dopo quello di Lorenzo Bini Smaghi, ex membro del consiglio direttivo della Bce. Il nome, comunque, secondo indiscrezioni raccolte da Il Sole 24 Ore non avrebbe convinto il sindaco di Siena, Bruno Valentini, critico anche nei confronti di altri profili, ovvero di quello dell'ex europarlamentare, Roberto Barzanti (sindaco di Siena negli anni '70) e di Divo Gronchi, ex direttore generale di Mps. Intanto è spuntato anche il nome di Pierluigi Ciocca, vicedirettore di Banca d'Italia. Ma il sindaco continua a tenere la barra dritta su Francesco Maria Pizzetti, docente della Luiss ed ex presidente dell'Authority per la privacy. Ad ogni modo persone prossime al primo cittadino di Siena assicurano che Valentini sia aperto a soluzioni alternative, purché si tratti di alti profili e di personalità che rappresentino Siena in Italia e in Europa, in un momento difficile come quello che sta attraversando la città. Il curriculum del candidato, però, non deve essere troppo “da manager” per evitare uno scontro con i vertici di Banca Mps, di cui la Fondazione detiene una quota attorno al 33% del capitale. E l'opinione del sindaco conta un po' di più rispetto a quella di altri, visto che quattro membri su quattordici della Deputazione Generale sono prossimi a Valentini e visto che per la nomina del presidente e quella dei membri della Deputazione Amministratrice sono necessari undici voti su quattordici.
L'impasse che si è creata sul fronte delle nomine di Fondazione Mps ha suscitato il malumore dei senesi, mentre alcuni gruppi politici iniziano a puntare l'indice contro gli scontri tra le diverse anime del Pd locale. I consiglieri comunali, Enrico Tucci e Laura Vigni, ad esempio, hanno preso carta e penna per denunciare “la lobby di potere che governa Siena che, insoddisfatta dei disastri che ha perpetrato, continua imperterrita con i soliti metodi”. I due consiglieri propongono che sia scelto “un senese autentico” per la presidenza della Fondazione, che sia “capace di impegnarsi nel difficile compito a titolo pressoché gratuito”. In Borsa, invece, le azioni di Banca Mps sono rimaste al palo, guadagnando solamente lo 0,48%, contro il progresso del 2,5% del listino. Gli scambi, però, sono rimasti al di sopra della media dell'ultimo mese.
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