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Questo articolo è stato pubblicato il 04 settembre 2013 alle ore 15:01.

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Finmeccanica vola in Borsa sulle voci di cessione di Ansaldo Energia.  Ma il gruppo smentisce: nessun accordo

Nuove voci di un'immediata chiusura dell'operazione, come peraltro era già successo nei giorni scorsi. E che in Borsa hanno spinto in alto Finmeccanica: a fine seduta il titolo ha chiuso a +3,58%. Sulla cessione di Ansaldo Energia ai coreani di Doosan, però, non c'è alcuna novità. Dopo una lunga giornata, cominciata con le indiscrezioni rilanciate dall'agenzia Reuters su una imminente conclusione dell'accordo, è stato lo stesso gruppo di Piazza Monte Grappa a stoppare i rumors chiarendo, con una nota molto stringata, dopo una sollecitazione della Consob, «che al momento, nell'ambito delle trattative in corso, non sono stati raggiunti accordi vincolanti in merito alla vendita di Ansaldo Energia».

Come dire, la partita è ancora in stand- by. Anche perchè sull'intero piano di dismissioni degli asset civili della società (oltre ad Ansaldo Energia, sono in ballo anche AnsaldoBreda e Sts) - concepito sotto l'era Orsi e sostanzialmente confermato dal nuovo ad Alessandro Pansa -, resta sospeso il giudizio del Governo. Che ha fatto però intendere a più riprese di essere contrario alla cessione secca delle attività no core del gruppo. Una posizione ribadita dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, che qualche giorno fa, incontrando i rappresentanti sindacali dell'Ansaldo, nell'ambito della festa del Pd a Genova, ha rimarcato la linea dell'esecutivo: meglio privilegiare partnership industriali piuttosto che procedere alla cessione di pacchetti di controllo delle società.

Le indiscrezioni, però, sulla vendita di Ansaldo Energia continuano a rimbalzare da giorni. E oggi a rinverdire l'ipotesi è stata l'agenzia Reuters. Secondo la quale, Finmeccanica e First Reserve - che detengono, rispettivamente, il 55% e il 45% del gruppo genovese - avrebbero raggiunto un accordo di massima per la cessione di una quota di maggioranza della società per un controvalore compreso tra 1,2 e 1,4 miliardi di euro. Sempre secondo Reuters, la bozza di accordo stabilirebbe che un pacchetto di minoranza rimanga in mano a Finmeccanica o a un altro soggetto nazionale, come il Fondo Strategico Italiano, più volte evocato nei mesi scorsi. In effetti, l'ingresso del braccio operativo di Cdp nella partita non dispiacerebbe all'esecutivo che, proprio in occasione della presentazione del business plan di Cassa, aveva ventilato un ruolo da protagonista per la spa di Via Goito nel piano di privatizzazioni allo studio del Governo.

Per il momento, però, il nodo delle dismissioni non è stato sciolto. E comunque la linea del governo su questo punto è chiara anche se finora non è stata ufficializzata né risulta esserci stato alcun incontro tra Letta e i vertici del gruppo aerospaziale. Che quindi non hanno interrotto le trattative con i coreani, ma sono in attesa di capire quale sarà la strada da percorrere. Non è comunque escluso, come detto, che dall'esecutivo possa arrivare un parziale via libera alla cessione a Doosan o comunque a un investitore straniero di un piccolo pacchetto azionario mantenendo però il controllo in mani italiane, magari anche attraverso l'ingresso nel capitale del braccio operativo di Cdp.

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