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Questo articolo è stato pubblicato il 16 settembre 2013 alle ore 10:32.
Promette il riassorbimento di tutti gli occupati di Mirafori. E respinge qualsiasi ipotesi sulla produzione di Alfa Romeo fuori dai confini italiani:«Non le costruiremo fuori dall'Italia. Può darsi che sia il prossimo Ceo a dare l'ordine, ma non sarò io». Così l'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, in un'intervista al Financial Times.
Solo il 30 luglio scorso l'ad del Lingotto aveva definito l'Italia un paese impossibile per fare industria, sottolineando l'esistenza di «alternative necessarie per realizzare le Alfa ovunque nel mondo». E sullo stabilimento torinese, dove il gruppo conta di produrre un Suv Maserati e un secondo modello non ancora reso noto, ha messo in chiaro che ««il piano che abbiamo in atto in termini di pieno sviluppo del sito é che tutti gli occupati dello stabilimento vengano assorbiti»
L'appeal del lusso made in Italy
Marchionne ha evidenziato l'appeale sull'estero del made in Italy, soprattutto nel segmento del lusso. «Non ho alcun dubbio che l'origine della produzione sia importante per Maserati. E penso anche che sia importante per Alfa» ha detto. E a proposito di Alfa Romeo, Marchionne ribadisce: «C'è sempre un modo per abbassare il livello, ma la domanda è se questa sia la risposta giusta per un marchio come Alfa, e se guardo la sua storia e il suo dna penso che le nostre ambizioni possano essere state sottostimate nel passato».
Marchionne ha poi annunciato che Chrysler è pronta a presentare la richiesta di ammissione alla quotazione questa settimana. la controllate Fiat e Veba non sono riusciti a trovare un accordo sul prezzo di acquisto della quota detenuta dal trust statunitense. «Tutto il lavoro preparatorio è completato. Dovremmo essere pronti a presentare i documenti entro la terza settimana di questo mese» ha detto Marchionne -. Dobbiamo completare il processo di determinazione del valore. Il trust ha detto chiaramente che non è un socio di lungo termine. Vogliono monetizzare, quindi dobbiamo trovare un modo per far sì che escano in modo da non creare quello che considero siano aspettative di valorizzazione eccezionalmente alte o abnormi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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