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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2013 alle ore 19:21.
Qui Group pensa in grande e si prepara per il duplice scenario dell'internazionalizzazione e dello sbarco in Borsa. Secondo quanto risulta a Radiocor, l'azienda genovese di Gregorio Fogliani attiva nel settore dei titoli di servizio, dei sistemi di pagamento e dei programmi di fidelizzazione, sta portando a termine il processo di accorciamento della catena societaria da 12 a 4 società operative e già a fine anno presenterà un bilancio consolidato pro-forma.
La nuova struttura del gruppo vedrà una nuova holding chiamata Qui Business cui faranno capo quattro controllate operative, Qui Group (che si occuperà dei clienti), Qui Network (che riunirà gli agenti di vendita), Qui Financial Services e Paybay, che gestirà le piattaforme tecnologiche del gruppo. Una volta accorciata la catena e consolidato il bilancio, Qui Group mira ad accrescere la propria presenza all'estero e a questo scopo ha avviato, insieme ad alcune banche, la ricerca di possibili partner che abbiamo una significativa presenza internazionale.
Il gruppo guarda in prima battuta con grande attenzione soprattutto al mercato britannico ma in prospettiva sono aperte tutte le opzioni. Con un fatturato 2013 che si dovrebbe chiudere a 565 milioni di euro (da 525 nel 2012) per poi registrare un ulteriore forte balzo nel 2014 grazie ai contratti ottenuti in queste settimane - fra cui due contratti per complessivi 353 milioni ottenuti dalla Consip per la fornitura di servizi sostitutivi di mensa nella P.A. in Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia e Lazio - Qui Group valuta con attenzione la possibilità di uno sbarco in borsa, che non sarà necessariamente a Piazza Affari ma che potrebbe anche essere su una borsa straniera, a seconda dell'interesse strategico per il gruppo. Il ceo Fogliani non esclude nemmeno l'ipotesi di acquisizioni all'estero che permettano di aumentare le potenzialità di business del gruppo.
Da un punto di vista strettamente operativo, Qui Group conta molto sul successo del suo nuovo progetto Passpartu (nella versione italianizzata) che di fatto rappresenta una specie di Groupon costantemente aggiornato e del tutto digitale. In sostanza i clienti del gruppo - che non sono solo i fruitori dei servizi di mensa tramite buono sconto ma chiunque voglia collegarsi al sito e ottenere la carta prepagata - ricevono direttamente sulla propria carta le offerte di sconto su una grande varietà di prodotti e beneficiano automaticamente del "rebate" quando si recano alla cassa per pagare, senza il bisogno di portare coupon cartacei. Questa piattaforma è stata sviluppata in collaborazione con il Politecnico di Torino e ha rappresentato uno dei punti di forza che ha permesso al gruppo di risultate vincente nelle aste indette da Consip che premiano le innovazioni tecnologiche e la digitalizzazione. Le offerte di Passpartu possono raggiungere potenzialmente un bacino di circa 20 milioni di utenti a cui Qui Group riesce ad arrivare attraverso i suoi 7mila clienti che oltre ala pubblica amministrazione includono anche aziende del calibro di Eni, Ferrovie dello Stato e Poste Italiane. Sta infine diventando esecutivo la partnership stretta con la Olivetti che ha preparato un software tramite il quale offrire i servizi di Qui Group tramite le sue casse automatiche: chi pagherà con le carte registrate con il gruppo di Fogliani si vedrà automaticamente accreditare sulla medesima carta sconti e coupon da poter utilizzare alla prossima occasione.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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