Mettere a punto, entro ottobre, un nuovo piano strategico per Banca Carige, come richiesto da Bankitalia ma con il supporto di un nuovo ad, che sarà individuato con l'aiuto di una società di head hunting. Sarà questo il primo obiettivo del nuovo cda di Carige, che è stato designato ieri, al termine di una lunga assemblea dei soci, durante la quale è emerso, a più riprese, il malumore di molti piccoli azionisti dell'istituto di credito genovese per le vicende che hanno portato, quest'estate ,alle dimissioni di otto consiglieri su 15 della banca e alla fine dell'era di Giovanni Berneschi alla guida del gruppo.

Cesare Castelbarco, neopresidente di Carige, affiancato da Alessandro Repetto (vicepresidente) ha ricordato che Bankitalia ha chiesto un rafforzamento patrimoniale di 800 milioni. Rafforzamento che il precedente cda aveva progettato decidendo la vendita di asset non core, tra i quali le assicurazioni. Castelbarco, però, non esclude cambiamenti al progetto approvato: «Se serviranno aggiustamenti discuteremo e cercheremo eventuali modifiche al piano originario, sempre muovendoci secondo le indicazioni della vigilanza. L'obiettivo è un rafforzamento sul piano nazionale per restare il sesto o settimo gruppo nazionale. Fermo restando anche il ruolo di banca Regionale che Carige ha sempre avuto e vuole mantenere».

Gli altri membri del nuovo cda di Carige sono: Luigi Gastaldi, Lorenzo Cuocolo, Giuseppe Zampini, Evelina Christillin, Elena Vasco, indicati dal principale azionisti, Fondazione Carige, al pari di Castelbarco e Repetto. Poi Philippe Garsuault, Guido Pescione, Philippe Wattecamps, Jerome Bonnet, indicati da Bpce. Remo Angelo Checconi, Luca Bonsignore, Lorenzo Roffinella e Lucia Venuti, indicati da patto degli azionisti "privati". (R.d.F.)

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